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L’analisi – Toscano: tre motivi per rimanere e tre per esonerarlo, a voi la scelta!

[tps_title]Esonero[/tps_title] SISTEMA DI GIOCO

Il tecnico, in piena estate, ha cambiato il modulo con il quale avrebbe voluto affrontare il campionato passando da un 3-4-3 a un più contenuto 3-5-2. La sistematica proposizione di tre difensori non ha dato i frutti sperati con i centrocampisti che spesso vanno in affanno sia in fase di costruzione che di ripiegamento. Le punte, fornite con il contagocce, sono riuscite ad esprimersi al meglio solo contro la Pro Vercelli dove gli errori della squadra piemontese hanno facilitato di non poco il compito delle bocche di fuoco biancoverdi. L’ingresso in ogni partita di giocatori freschi per gli interpreti iniziali sembra non dare mai quel qualcosa in più legato ad un cambio di passo che le sostituzioni dovrebbero dare. Si è passati al 4-3-3 per motivi di assenze e seppur in fase difensiva si è vista maggiore solidità manca sempre la costruzione di gioco e un criterio nelle ripartenze che potrebbero essere l’arma in più per questo Avellino.

PRESTAZIONI ALTALENANTI

Il lupo non riesce ad avere una misura costante nelle prestazioni. In casa spinge al massimo e tutti i punti messi in cascina arrivano da prestazioni tutto cuore e grinta espresse tra le mura amiche. L’unico punto esterno è arrivato nella trasferta di Vicenza ma quello che preoccupa è la completa trasformazione che la squadra subisce dopo una prestazione positiva, portando alla luce in meno di sette giorni la fragilità di un sistema e di un gruppo basato solo sulla volontà di riscatto dei singoli. Il tutto si traduce in uno dei punti che più preoccupa in questo inizio di stagione: la mancanza di un’identità di squadra che in serie B fa la differenza e che spesso porta le squadre di bassa classifica ad essere risucchiate in un circolo complesso legato alle prestazioni dei singoli, alla salute dell’avversario di turno o al clima che si crea intorno alla squadra.

CONFUSIONE DI GIUDIZIO E FIDUCIA DELL’AMBIENTE

Le prestazioni negative arrivate quasi sempre in trasferta in cui l’Avellino è sembrato un pugile condannato al KO tecnico e alcune dichiarazioni del tecnico che ha sempre visto il bicchiere mezzo pieno hanno creato poca fiducia dell’ambiente nei suoi confronti. Se dagli uffici di Piazza Libertà non traspare nessun scricchiolia di mancata fiducia nei confronti del tecnico non si può dire lo stesso da parte della piazza. Dal post Verona la misura smebrava già colmae se gli errori nel match casalingo contro il Cittadella, il pareggio esterno contro il Vicenza e la vittoria contro la Pro Vercelli avevano tranquillizato qualcuno, la sconfitta di Perugia ha subito riportato sul banco degli imputati il tecnico calabrese. I tifosi non si riconoscono nella squadra e questo potrebbe pesare e non poco sul futuro del tecnico biancoverde.

IL VOSTRO GIUDIZIO

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