Avellino, il puzzle del centrocampo: Aiello tesse la tela dell’intesa
La strategia per la composizione della mediana

L’Avellino 2025/2026 sta prendendo forma, e il direttore sportivo Mario Aiello sembra avere un asso nella manica per la composizione del nuovo centrocampo: il feeling preesistente tra i giocatori. Nella costruzione del reparto nevralgico, il ds biancoverde non si affida solo al talento individuale, ma punta su calciatori che hanno già condiviso il campo, un’arma per accelerare l’amalgama e dare solidità alla squadra in vista della Serie B.
La strategia è evidente analizzando i nomi coinvolti tra nuovi acquisti, obiettivi e conferme. Gli ultimi arrivati, Kumi e D’Andrea, con 28 partite disputate insieme nel Sassuolo Primavera, rappresentano il cuore pulsante di questa idea. D’Andrea, destinato a giocarsi la maglia per il ruolo di vertice alto nel rombo di centrocampo voluto da mister Biancolino, non è un estraneo nemmeno per altri calciatori del lupo o possibili tali: ha giocato infatti 4 gare con Sounas (nel Catanzaro) e 6 con Besaggio (nel Brescia), nome caldo del mercato irpino. Quest’ultimo, a sua volta, porta in dote 14 incontri al fianco di Palumbo (nella Juventus Next Gen), punto fermo della mediana biancoverde. Lo stesso Gyabuaa non sarebbe da meno: il centrocampista dell’Atalanta, obiettivo dei lupi, ha già condiviso il terreno di gioco con Palmiero (12 partite con il Pescara) e Sounas (2 con il Perugia), tessendo una rete di connessioni che potrebbe rivelarsi preziosa.
Alla luce di questi dati, il piano di Aiello sembra chiaro: in un campionato competitivo come la Serie B, dove il tempo per oliare i meccanismi è spesso limitato, partire da intese già rodate può fare la differenza. Con un puzzle di relazioni collaudate, dunque, il nuovo lupo prova a partire da un centrocampo pronto a rivelarsi efficace sin da subito.