Avellino, un coefficiente è il più basso della B: occorre invertire la rotta
In casa biancoverde serve cambiare passo su un preciso indicatore

Passato il primo terzo di campionato, l’Avellino si ritrova con un indicatore che non lascia spazio a interpretazioni: il PsxG+/- complessivo (dati: FbRef) segna -3.0, ed è il dato peggiore della Serie B. In parole semplici, ciò significa che i portieri biancoverdi hanno subito più gol di quelli che, sulla base della qualità dei tiri avversari, ci si sarebbe attesi. È un dato che fotografa con chiarezza la difficoltà nel produrre parate “in linea con la media”, quelle che evitano ad una squadra di subire troppo.
Iannarilli, titolare nelle prime 9 gare, ha un saldo di -2.6, con una media di -0.29 a gara. Numeri che raccontano di un rendimento al di sotto delle attese, all’interno di un campione di gare abbastanza significativo. Daffara, impiegato 3 volte, ha un parziale di -0.4, pari a -0.14 a partita: un dato meno pesante, spalmato però su un campione maggiormente ridotto.
Il quadro complessivo, ad ogni modo, resta chiaro: tra i pali l’Avellino non è riuscito a invertire la tendenza, e questo l’ha resa la squadra con il coefficiente più basso del campionato. Non si tratta assolutamente di un atto d’accusa, ma di un segnale: finora il pacchetto difensivo nella sua interezza, compresi i portieri, non ha inciso abbastanza per spostare l’equilibrio delle gare.
La prospettiva è giocoforza altrettanto evidente. Per risalire, serviranno prestazioni più incisive, capaci di ridurre il divario tra gol “attesi” e gol effettivamente subiti. Interventi determinanti, in linea con le previsioni, potranno permettere a Biancolino di ridurre notevolmente il carico delle reti subite e, di conseguenza, di ritrovare una maggiore stabilità.






