Basket Avellino – L’ex Andrea Pecile: “Quanti bei ricordi in Irpinia. Adesso dovrà vincere Trieste”

Per la prima volta da quando è in serie A la Sidigas Avellino calcherà il parquet di Trieste, ma la città giuliana evoca dolci ricordi per i biancoverdi perché triestini sono il grande ex della sfida Daniele Cavaliero, l’allenatore Matteo Boniciolli (entrambi vincitori della Coppa Italia 2008) e Andrea “Sunshine” Pecile.
Proprio l’indimenticato play della nazionale è stata una delle colonne portanti della rinascita triestina, prima in campo e ora dietro la scrivania.
– Ciao Andrea, sono passati esattamente 12 anni da quando, dopo solo pochi mesi, andasti via da Avellino in direzione Granada, sembra ieri e invece…
Il tempo vola veloce, ma i ricordi quelli belli non vanno mai via. Avellino è stata una tappa molto importante della mia carriera, in quei pochi mesi con la canotta biancoverde riuscii ad essere uno dei migliori italiani del campionato. Purtroppo, la sfortuna ci perseguitò: Jamison arrivò in condizioni fisiche disastrose e poi gli infortuni prima di Curry e poi quello gravissimo di Capel sicuramente ci limitarono. Eravamo una buona squadra da metà classifica e avevo un rapporto fantastico sia con i compagni che con la piazza. Sono contento che a distanza di tanti anni ancora oggi mi sento di frequente con persone di Avellino che sono rimaste nel mio cuore.
– Ti volle fortemente ad Avellino il tuo concittadino Boniciolli che l’anno dopo ha realizzato la cavalcata vincente della Coppa Italia insieme anche a Cavaliero. Un po’ di rammarico?
No assolutamente, anzi fui molto contento di vedere trionfare Avellino quell’anno. Oltre che per il rapporto di amicizia che mi legava a Matteo e Daniele, quella Avellino era una squadra che si divertiva e divertiva. L’asse play-pivot Green-Williams è stato probabilmente uno dei più forti visti in Italia in quegli anni, poi c’era Smith che abbiamo visto che carriera ha fatto dopo e fu una delle stagioni migliori anche per Radulovic e Righetti, insomma una squadra fortissima.
– Venendo all’attualità, la tua Trieste è reduce da quattro vittorie consecutive tra le mura amiche, con l’eventuale scalpo della Sidigas è lecito sognare le Final Eight di Firenze?
Credo che sia decisamente prematuro parlarne ora, sono certo che per il livellamento che ha questo campionato, il discorso qualificazione andrà avanti fino all’ultima giornata del girone di andata e potrebbe decidersi anche per scontri diretti o differenza punti. Col senno di poi, ci dispiace moltissimo aver perso in casa con Bologna all’esordio e con Torino e Pesaro in trasferta, potevano essere partite alla nostra portata e anche solo 2 punti in più ci avrebbero fatto decisamente comodo. Spero che riusciremo a sbloccare presto quel fastidioso 0 in classifica nelle vittorie in trasferta. Non dimentichiamoci, però, che siamo una neopromossa, quindi l’obiettivo principale è sicuramente quello di stare lontani dalle zone basse dalla classifica, pensando partita dopo partita e tirando le somme soltanto alla fine.
– Guardando in casa altrui, la Sidigas è reduce da alcune prestazioni a dir poco vergognose, dopo un inizio incoraggiante, cosa si è inceppato secondo te nel meccanismo di Avellino?
Avellino ha delle individualità di qualità elevatissima, ha tanti giocatori che vengono da esperienze importanti, ma tutte diverse. Proprio in questo, secondo me, può risiedere il problema di Avellino. Ancora non la vedo una squadra, hanno sicuramente problemi di amalgama, altrimenti non si spiegherebbe l’imbarcata presa con Venezia. Penso alle difficoltà che sta riscontrando Cole, che è un campione con la C maiuscola, ma che probabilmente ancora non è riuscito a calarsi al meglio nel contesto del campionato italiano e nell’ambiente irpino.
– Che partita ti aspetti domani?
Molto molto ostica per noi, perché la fisicità che Avellino ha in ogni ruolo è decisamente superiore alla nostra. Tuttavia, giocando in casa dove finora abbiamo ottenuto tutti i nostri punti, proveremo a dire la nostra e a sfruttare anche le difficoltà che Avellino sta avendo per provare a far nostra la partita.
– Grazie Andrea, ti aspettiamo al ritorno per riabbracciarti di persona.
Certo, sarà un piacere ritornare ad Avellino a prescindere dal risultato.
di Massimiliano Zappella