
Ancora un quarto periodo da circoletto rosso. La prima al PaladelMauro per la Sidigas Avellino si chiude con una sconfitta al cospetto della Virtus Segafredo Bologna dell’ex Sacripanti che passa per 90-96. Trenta punti in dieci minuti presi dalla difesa irpina gettano alle ortiche una prova che aveva convinto nei primi 30’ di gioco. Per la squadra di Vucinic si tratta del secondo ko in campionato dopo Cremona.
Sono nel segno degli ospiti i primi istanti di gioco che sfruttano un atteggiamento soft della difesa biancoverde. Baldi Rossi e Aradori lanciano la Virtus che non riesce a mettere la museruola ad uno scatenato Norris Cole che taglia come il burro la difesa virtussina (8-11). La Scandone è inguardabile in fase difensiva rea di concedere tiri ad alte percentuali. Il punteggio viaggia a ritmi serrati: dopo gli otto punti iniziali di Cole sono Costello e Nichols a prendersi i loro tiri ma dall’altra parte i bianconeri giocano a muso duro e con un cinismo che non consente il minimo errore. Arriva il momento delle sostituzioni coi due allenatori che gettano nella mischia Ndiaye e Kravic per dare profondità alla manovra. La zona ordinata da Vucinic sporca le percentuali avversarie mentre non trema la mano di Sykes che regala il primo sorpasso dell’incontro con un contropiede fulmineo che lascia sul posto Cournooh ma M’Baye dai 6,75 metri regala ai suoi il primo periodo. Le Vunere non perdono smalto in attacco: Sacripanti va col quintetto veloce con M’baye e Martin da lunghi: ne nasce un parziale di 8-2 in cui spiccano i cinque punti di Taylor che fanno scattare il primo campanello d’allarme per i biancoverdi (27-34). Il fisiologico time-out sortisce gli effetti sperati per Avellino che sembra rianimata almeno nell’atteggiamento – con Green e Sykes tengono in vita la Scandone (37-39 al 17’) – ma non tempestiva in suo evidente punto debole ovvero la difesa dove Punter e Martin fanno il bello e cattivo tempo in un primo tempo all’insegna di una intensità elevatissima. La pausa per il tè caldo fa bene ad Ariel Filloy: l’italo –argentino firma quattro dei sette punti iniziali della Scandone che danno slancio ad una Sidigas che prende in mano il pallino del gioco con Costello che infiamma il catino irpino con la bimane e fallo del sorpasso a cui si aggiungono Cole e Filloy che manda definitivamente in tilt Bologna che non sa più a che Santo appellarsi. Sembra la fotocopia del primo quarto di gioco ma con ruoli invertiti: chi produce un gioco efficace e ci si affida alle iniziative dei singoli con la differenza che Avellino dà la sensazione di poter prendere in mano il match a proprio piacimento anche se i felsinei non mollano la presa (70-66 al 30’). I lupi non solo gestiscono il vantaggio ma trovano l’opportunità di allungare il divario nonostante un Taylor che non voglia saperne di mollare ingaggiando un confronto a distanza con Cole che sente il sapore della sfida e non si tira di certo indietro. L’ex Banvit è tarantolato con dieci punti in cinque minuti di ultima frazione che non lasciano dormire sonni tranquilli allo staff tecnico avellinese (82-81). L’equilibrio torna ad animare il duello sul parquet: la Virtus recupera lo svantaggio e mette la freccia del sorpasso con Taylor approfittando di qualche leggerezza di troppo in attacco dei padroni di casa che lasciano in panchina Ndiaye e Filloy (86-91 al 39’). Ultimo minuto ed ultime chance per i lupi: Cole e Nichols illudono il pubblico di casa dinanzi ad una Bologna che dimostra freddezza dalla lunetta con Punter e Kravic che chiudono la pratica.