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La Sidigas supera la “prova del nove”: i biancoverdi blindano il quarto posto in classifica

La Sidigas Avellino supera la prova del nove battendo nel lunch match della ventiduesima giornata l’Acqua Vitasnella Cantù per 81-77. I lupi perfezionano il proprio record stagionale centrando la nona vittoria consecutiva che blinda sempre di più il quarto posto. I trentuno punti del duo Ragland – Leunen regalano un altro mezzogiorno da incorniciare al cospetto di un avversario tradito dalle giornate no di Heslip e Fesenko (prima volta non in doppia cifra).

Sulla scorta di Sassari è proprio Ragland (uno dei cinque ex sulla sponda biancoverde) il deputato a guidare la cabina di regia biancoverde. Attacchi in evidenza nei primi due giri di lancette con Cervi ed Acker che rompono il ghiaccio. Cantù, che deve fare a meno di Ignerski in panchina per onor di firma, prova a mettere per due volte consecutive la freccia del sorpasso con Abass ed Hodge ma Ragland scalda immediatamente i motori (ed il pubblico del PaladelMauro)   con cinque punti in pochi secondi in risposta alla zone press immediatamente ordinata da Bazarevich. Se la preoccupazione alla vigilia erano i lunghi (Fesenko in particolare), l’Acqua Vitansella trova linfa dalla media distanza mentre Buva (subentrato a Cervi già gravato di due falli) regala il minimo vantaggio ai locali. La chiave per Avellino è muovere la difesa brianzola: ne nascono rimbalzi in attacco come nel caso di Buva, autore di un eccellente impatto (sei punti) bravo a correggere gli errori di Nunnally (21-16 al 9’).

Fa sentire i propri muscoli sotto le plance Fesenko che riduce al minimo lo svantaggio per gli ospiti (25-22 all’11’). Sono gli attacchi ad avere la meglio sulle difese: capitan Green mette il timbro con la prima tripla di giornata rispondendo di pari moneta a Lorbek che aveva trovato la momentanea parità. E’ il solito Buva a risistemare le cose giocando a viso aperto contro le torri canturine che vengono, tuttavia, facilmente battute in palleggio dalla maggiore rapidità degli avversari. Bazarevich ripropone la stessa scelta anche dopo il timeout con la Scandone avanti di cinque (32-27 al 14’). La tripla di Acker ed il nono e dodicesimo punto di Ragland arrivano al momento giusto per una Sidigas i cui ritmi vertiginosi cominciano a farsi sentire. Dalla lunetta Leunen realizza il massimo vantaggio irpino (42-33 al 18’) ma Cantù riesce ad accorciare le distanze nonostante un Heslip da zero punti all’intervallo.

I lupi “azzannano” i brianzoli alla ripresa delle ostilità volando sul + 10 (46-36) guidati da Acker e Nunnally che trovano con facilità il fondo della retina. L’Acqua Vitasnella deve fare i conti con le polveri bagnate (tre tiri ed altrettanti errori) così come qualche palla persa di troppo. Il digiuno viene interrotto dalla linea della carità da Abass prima e Johnson innescato da Ukic. La Sidigas riesce a controllare bene il ritmo e a creare dei buoni tiri che allungano la striscia sul 51-41. Cantù decide di abbassare il quintetto con Johnson e Abass a proteggere il pitturato ed utilizzare contemporaneamente il doppio play (Hodge ed Ukic). La scelta pagherà coi lombardi si riavvicinano sul 52-48 al 28’ ma Ragland apre il fuoco per il controbreak di 7-0 che consegna agli avellinesi anche la terza frazione, scatenando l’entusiasmo del pubblico (61-48).

Conservare il vantaggio è una delle priorità della Sidigas e quando Leunen si alza dai 6,75 metri Avellino vola sul + 14 (64-50). Cosa che, invece, non accade all’Acqua Vitasnella che litiga col ferro (2/16 da dietro l’arco) ma trova la forza di reagire nella lotta a rimbalzo col solito Abass ed Ukic (70-66 al 37’) che riaprono un match su cui provano a metterci la doppia mandata sia Ragland sia Leunen. Finale vibrante coi tiri liberi dalla lunetta che consegnano il successo stagionale numero quattordici.

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