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Olimpia Milano, delusione Nunnally. Dito medio ai tifosi avellinesi al Forum

Prima uomini e poi cestisti o di qualsiasi sport essi siano protagonisti. La dignità, il rispetto e i valori dello sport, vengono prima di tutto. E l’affetto ricevuto diversi anni fa, il supporto, la stima, anche reciproca, non si possono rovinare per una serie playoff per quanto importante essa sia, se pur disputata da avversari. La delusione arriva dal Forum di Assago, gara 2 dei quarti di finale playoff tra Olimpia Milano e Sidigas Avellino. Milano costretta ad inseguire la Scandone vincitrice sabato a sorpresa e Milano che vince e impatta la serie sull’1-1.

L’ex più atteso e acclamato è certamente James Nunnally, che in molti appassionati e romantici non vedevano l’ora di applaudire e riabbracciare domani al PalaDelMauro. Un Nunnally che nel 2016 fu uno dei protagonisti di quella Scandone targata Sacripanti, la prima Sidigas di De Cesare a centrare i playoff e a far sognare un popolo con una finale di Coppa Italia, persa proprio al Forum con Milano e una serie di semifinale con Reggio Emilia davvero spettacolare, con lo stesso Nunnaly che in gara 7, proprio per difendere la maglia irpina che indossava, si beccò una squalifica.

Mvp di quel campionato italiano fu proprio James Nunnally, che da quella stagione fantastica spiccò il volo verso l’Eurolega, al Fenerbahce, dove ha vinto tutto, per passare anche in NBA, dove però non è riuscito ad imporsi. Il giocatore, in questi anni, si è spesso reso protagonista di parole al miele per la piazza avellinese, tornando anche qualche volta al PalaDelMauro a seguire la squadra che l’ha lanciato e a salutare i tifosi che l’hanno coccolato e amato.

Ma ecco che quella stima e affetto, si rompono incredibilmente un 20 maggio sera a Milano, al termine di gara 2 dei quarti di playoff. Milano pareggia la serie, vincendo la partita che ha visto proprio Nunnally top scorer con Jerrels. A fine gara, l’ex avellinese, stando ai racconti dei tifosi irpini a Milano, avrebbe incredibilmente rivolto un dito medio verso la tifoseria biancoverde. In realtà, da tutta la gara l’ex MVP pare abbia avuto un atteggiamento supponente e di sfida verso i suoi ex tifosi.

Non è dato sapere se sia stato insultato o provocato, ma da un professionista, che proprio ad Avellino ha spiccato il volo diventando chi è ora, non ce l’aspettavamo. Sicuramente sarà stato fischiato da avversario, ma nei 40 minuti, ognuno pensa alla propria squadra, a vincere la partita. Poi tutto passa e una volta finito il match, il rispetto e la stima devono restare tali, come è sempre stato. Invece l’americano ha voluto mostrare le proprie idee esplicitamente, rompendo chiaramente quel rapporto creatosi in questi anni.

E dunque cambia tutto. Da una grande accoglienza che tutti volevano preparare ad uno dei giocatori più forti passati per Avellino, si aspettano due gare di fischi assordanti e disapprovazione per Nunnally, che certamente, quel gesto, doveva assolutamente risparmiarselo. Quando l’uomo viene prima dell’atleta e il rispetto prima di tutto, che poi in campo sia avversario e vinca la partita anche da solo, nessuno dice nulla, ma alcuni atteggiamenti vanno assolutamente cancellati. E il PalaDelMauro non dimentica. Per Nunnally si prospettano 80 minuti di inferno nella tana del lupo.

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