
Non poteva esserci partita migliore del derby per suggellare un traguardo costruito durante una stagione sempre più da ricordare: la Scandone batte Caserta, batte l’unica squadra che non aveva mai battuto in questa meravigliosa stagione e, cosa bene più importane, ipoteca il terzo porto in classifica (ormai distante solo una vittoria). Un derby vinto senza troppi patemi, da squadra consapevolezza della propria superiorità, nonostante un terzo quarto non giocato e qualche inusuale sofferenza a rimbalzo. L’87-92 della mattinata del PalaMaggiò porta in dote le grandissime prestazioni di Ragland e Green e la compattezza di una squadra che viaggia sempre più spedita verso una post season dove vuole essere protagonista, e a lungo. Davvero di livello la prestazione dei due playmaker ma, in generale, tutto il pacchetto esterni biancoverde ha dato sfoggio di tutto il suo talento: le 0 palle perse delle point guard arrivate a stagione in corso sono solo la ciliegina sulla torta di un backcourt con tanto talento nelle mani da permettersi il lusso di lasciare in panchina Alex Acker che, comunque, sembrava bene in partita. E’ chiaro che giocare contro una squadra con soli 4 esterni ha aiutato e ha permesso a Sacripanti di tenere per tanto tempo quintetti abbastanza atipici ma poco fisici ( ad esempio Green e Ragland insieme a Veikalas) che difficilmente potranno essere riproposti nelle partite che conteranno, ma Avellino sapeva di essere superiore di una squadra, sicuramente viva, ma con solo 7 elementi da ruotare. E’ stato strano vedere la Sidigas concedere tanto a rimbalzo (24 offensivi lasciati ai “cugini” contro i 10.8 di media) ma, di sicuro il reparto lunghi non è stato aiutato dalla difesa sul perimetro, con tante penetrazioni diritto per diritto che hanno portato ad aiuti necessari e, conseguentemente, a non avere buona posizione a rimbalzo. Probabilmente è questo l’aspetto maggiormente da sottolineare e che dovrebbe preoccupare Sacripanti e il suo staff: concedere 87 punti a Caserta (come a tutte le altre squadre) non deve essere è prassi per una squadra che si appresta a voler giocare dei play off da protagonisti, perché nella post season non sarà assolutamente facile riuscire a segnare 92 punti (per di più fuori casa).