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Avellino, Di Somma: “Siamo in linea con le prospettive, senza i tifosi non si sa il peso della maglia”

Il direttore sportivo dell’Avellino Salvatore Di Somma, ospite a Prima Tivvù, ha tracciato un primo e parziale bilancio di questo inizio di stagione, ed ha parlato dell’ultimo successo ottenuto contro la Vibonese: “Avevamo bisogno della vittoria con la Vibonese per ritrovare il morale della squadra. 3 punti importanti più per il morale che per la classifica. Noi abbiamo costruito la squadra in un mese, e nel completare un gruppo in così poco tempo può capitare di sbagliare qualcosa. Ma sono contento, aspettiamo queste ultime due partite per terminare il girone di andata e poi vedremo. Abbiamo avuto dei grossi problemi col covid, abbiamo disputato partite con enormi difficoltà di organico”. Prosegue sul terzo posto guadagnato: “Ci speravo per tutte le difficoltà incontrate durante l’anno. Siamo in linea con i programmi iniziali. Risultato per noi importante”.

Esprime il suo parere sulla capolista Ternana: “Bisogna dire che la Ternana ci ha messo tre anni per arrivare dov’è ora. 3 anni di investimenti sostanziosi”.

Parla di Bruzzo: “È un 2001 che è passato da un settore giovanile alla prima squadra dell’Avellino. Ha cambiato realtà  e ne ha risentito. Non è stato soddisfacente, ma per me ha delle prospettive importanti. Da ieri ho ricevuto 7 chiamate da altre squadre per Bruzzo”. Poi ha continuato parlando di Burgio: “È il giocatore più richiesto dell’Avellino. Purtroppo si sono create delle situazioni per cui  questo ragazzo deve partire. Ritornerà alla casa madre Atalanta, che poi lo girerà nuovamente. Ci sono squadre  importanti di Lega Pro che c’è lo hanno chiesto”.

Ritorna sulla disastrosa sconfitta di Bari, parla dei tifosi e del suo rapporto con l’Avellino: “Tutte le partite le vivo in modo incredibile, ho una tensione addosso quando si tratta dell’Avellino”. Prosegue: “I ragazzi non si rendono conto di dove sono venuti a giocare, della gloriosa maglia che indossano. Li ho invitati ad avere un comportamento diverso, perché questa piazza ha visto la serie A. Senza tifosi allo stadio non conoscono il peso della curva. Dopo Bari hanno iniziato a capire dove sono, ed hanno capito come comportarsi”.

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