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Barbato: “Palumbo non è un play. Gori dietro Campanile? Scelta fuori contesto. I giovani…”

Il dirigente campano ha commentato l'arrivo del centrocampista dalla Juventus e rifilato una stoccata a Biancolino e alla società biancoverde

Cristoforo Barbato, dirigente impegnato da anni nell’area scouting di club di massima serie, ha parlato ai microfoni de Il Mattino, soffermandosi su Martin Palumbo, sul presente e sul futuro di Gabriele Gori e sulla gestione dei giovani da parte di Raffaele Biancolino.

Barbato su Palumbo: “Non è un play…”

Su Palumbo, che nelle intenzioni dell’Avellino dovrà giocare da play, Barbato ha spiegato: «Palumbo non è un regista. È una mezzala di rifinitura e impostazione, non di inserimento. Può giocare al posto di Sounas e De Cristofaro, con caratteristiche diverse».

Barbato su Gori e la gestione dei giovani

Su Gori, scivolato alle spalle di Campanile nell’ultima gara di campionato: «Se Biancolino schiera Campanile titolare, vuol dire che lo reputa al livello di Gori e Redan. Con tutto il rispetto: non è così. In particolare con Gori, che è stato il terzo attaccante dell’Italia al Mondiale Under 20 nel 2019 in Polonia. Davanti a lui c’erano solo Scamacca e Pinamonti. Metterlo sullo stesso piano con Campanile è una scelta fuori tempo e contesto».

Sui giovani: «Il Benevento non va preso come riferimento perché sta lanciando prodotti originali del suo settore giovanile. I giovani sono stati mandati a giocare e sono rientrati a Benevento dopo essersi formati e strutturati in Serie C. Mentre Maisto, Mutanda, Campanile e Arzillo non sono prodotti del settore giovanile dell’Avellino».


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