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L’analisi della giornata – La voce del padrone. Teramo d’acciaio, la risalita di Boscaglia

La voce del padrone. Con la settima vittoria consecutiva, la Ternana espugna il San Nicola di Bari e dà una prima importante spallata al campionato. Niente di deciso, per carità, ma l’impressione derivata dal big match di ieri è chiara e precisa. In questo momento le Fere sono la squadra più forte del torneo. Lucarelli frena, pensa alla prossima (altra sfida da vertice con il Teramo), ma sa in cuor suo di avere tra le mani una rosa che può portarlo davvero lontano. Ispirata dalla qualità eccelsa, sprecata per la C, di Falletti e Partipilo. Il primo è stato la mente ispiratrice (due meravigliosi assist, tante giocate da urlo), il secondo (da ex arrabbiato per esser stato in passato sedotto e abbandonato) il braccio armato nel blitz in terra pugliese. Il Bari, ancora privo di Auteri e con un Antenucci a mezzo servizio, è parso per larghi tratti un pugile intontito, incapace di reagire alla furia dell’avversario. Frenato anche dalla giornata no di Perrotta. L’ex biancoverde è stato protagonista in negativo sul secondo gol umbro (pasticcio a due con Frattali, ma il portiere aveva chiamato il pallone) e ha messo la pietra sul match con l’espulsione (doppio giallo in pochi minuti) che ha chiuso di fatto la contesa.

Alle spalle degli umbri si rilancia con forza il Teramo. Gli abruzzesi cancellano subito il ko di Catanzaro piegando il Catania e affiancando nuovamente (con una gara in meno) il Bari in classifica. Con la possibilità, mercoledì arriva il recupero casalingo contro il Foggia, di staccare i pugliesi e di presentarsi all’incrocio del “Liberati” del prossimo weekend come sfidante numero uno della capolista. La formazione di Paci si conferma solida e quadrata, la più concreta di tutto il girone. Senza un bomber titanico, ma con tanti giocatori abili a muoversi sulla trequarti e con un buon senso del gol. Con una fase difensiva (4 gol subiti in 9 partite) al limite della perfezione che al Bonolis fin qui non ha lasciato scampo a nessuno (0 gol subiti in 4 gare disputate). Il Catania ci ha provato, Raffaele ha cambiato uomini e assetti ma non è riuscito a trovare la zampata giusta in fase offensiva (il recupero di Sarao diventa fondamentale in quest’ottica per i rossoblù).

Seconda vittoria consecutiva per il Palermo. I rosanero dopo il Menti “espugnano” anche il Barbera (prima vittoria casalinga della stagione), inanellando contro la Paganese (timida all’inizio, più pungente ma poco efficace nella ripresa) il quarto risultato utile di fila. Tra mille difficoltà, i siciliani si stanno ritrovando e stanno risalendo posizioni in classifica. Grandi meriti a Boscaglia che, pur dovendo ancora fare i conti con svariate assenze, ha trovato la formula giusta e sta facendo vedere ottime cose. Con un gruppo che si è compattato ancor di più intorno al suo allenatore e con un Saraniti che finalmente si è sbloccato dopo la lunga astinenza da gol. La strada è ancora lunga, ma la risalita di Boscaglia è partita.

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