La trasferta di domenica contro il Monterosi rappresenta per l’Avellino un importante crocevia della stagione: tornare a vincere e riprendere la marcia promozione, oppure finire nel vortice della crisi che alimenterebbe ulteriormente le tensioni dell’ambiente. Il momento delicato – per i 4 punti nelle ultime 4 gare, ma non solo (si pensi al caso stadio) – mette la squadra di Graziani nella condizione di non poter più sbagliare. Occorre sistemare la classifica e, soprattutto, dimostrare in un big match la forza tecnica e mentale di un gruppo chiamato a fare un salto di qualità per rispondere alle aspettative della piazza e al peso della maglia indossata. Per tutti questi motivi la sfida al Monterosi, squadra solida e quadrata attualmente al secondo posto in classifica, riveste un peso specifico enorme che nessuno dovrà sottovalutare. È arrivato il momento di rialzare la testa e di far capire alle avversarie chi è che comanda. Per mettersi alle spalle il momento delicato, Graziani potrebbe anche varare il cambio di modulo con il passaggio al 4-3-1-2 che avrebbe lo scopo di garantire una maggiore solidità in mezzo al campo e – possibilmente – un maggiore equilibrio di squadra. A proposito di equilibri, a giocare un ruolo fondamentale in tal senso è il camerunese Matute. L’ex centrocampista della Juve Stabia si è rivelato – per caratteristiche e attitudine – un giocatore insostituibile per i lupi ed è per questo che Graziani si affiderà a lui anche nella trasferta di Monterosi. D’altra parte, con il classe ’88 in campo il rendimento esterno dei lupi è stato sin qui decisamente positivo con due vittorie su due. Le due sconfitte maturate in campionato (Atletico e Flaminia), invece, sono arrivate entrambe quando Matute era indisponibile. Per risollevare la china, l’Avellino si affida al suo totem. Con grinta, concentrazione e personalità Matute è pronto a trascinare i lupi.
