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Avellino Calcio – De Cesare vs Preziosi-Marinelli: le carte di una battaglia infinita

Il calcio avellinese sembra non trovar pace in questa estate di polemiche e delusioni, con l’esclusione della società di Walter Taccone dal campionato di Serie B che ha condannato gli irpini all’ombra della Serie D.

Le dinamiche estive scaturite dall’esclusione dell’Us Avellino hanno portato alla costituzione della nuova società SSD Calcio Avellino targata De Cesare. Una scelta avvenuta solo dopo la selezione, effettuata dal sindaco Vincenzo Ciampi, tra le sei richieste pervenute in Comune.

La scelta del primo cittadino di Avellino di affidare la costituzione di una nuova società in base all’art 52 del NOIF, è caduta sulle spalle di Gianandrea De Cesare a discapito della corazzata targata Preziosi-Marinelli e delle altre concorrenti.

Fino a pochi giorni fa, nonostante qualche parolina al veleno, si pensava che la nuova società potesse iniziare a lavorare serenamente malgrado la presenza incombente di Walter Taccone, il quale continua a rivendicare un posto nel calcio che conta, non accettando l’esclusione dal campionato per errori burocratici e tecnici. Nelle scorse ore la notizia di un’istanza di accesso agli atti presentato dal gruppo Preziosi-Marinelli in merito all’assegnazione della società da parte del sindaco Ciampi alla società della Sidigas, rischia di far vivere ai tanti tifosi irpini altre settimane di “passione”.

Il gruppo Preziosi-Marinelli ha inoltrato a Piazza del Popolo la richiesta ufficiale di acquisizione degli atti. Una richiesta, legittima, per visualizzare l’incartamento e capire se ci sono gli estremi per effettuare un controllo sulla regolarità della procedura d’assegnazione in quanto, subito dopo la decisione del sindaco, si è sottolineato come nelle procedure d’assegnazione, non venisse richiesta nessuna garanzia economica da mostrare. Nello specifico non vi era la necessità di allegare 23 assegni circolari per un totale di 3.8 mln di euro come fatto da Gianandrea De Cesare. Una mossa che avrebbe “condizionato” Ciampi e avrebbe pertanto proiettato il patron della
Sidigas in cima alle preferenze del primo cittadino.

Ed ecco i dubbi del gruppo Preziosi – Marinelli che rivendicano un irregolarità nella procedura in quanto la presentazione di assegni circolari non era prevista dal bando e la solidità del gruppo era dimostrata dalla carte allegate alla manifestazione d’interesse, dove veniva sottolineata l’integrità finanziaria della Marinelli Holding e della FIngiochi srl, che vanta un patrimonio di 993 mln di euro.

Adesso il duo, escluso nella assegnazione, ha richiesto la possibilità di visualizzare le carte evidenziando come non ci “sia alcun interesse specifico dietro la richiesta se non quello di comprendere le ragioni dell’esclusione. Valutando gli atti che verranno consegnati per capire dove eventualmente sono stati commessi degli errori”.

Un botta e risposta curato dai legali che proiettano il calcio avellinese in altri mesi di agonia, con la Sidigas che ha risposto con un secco no alle richieste di visualizzare le carte, cercando un appiglio in base all’art 24 co. 7 n.241/1990, che in sostanza definisce l’esclusione dal diritto di accesso, definendo il tutto come segreto industriale, sottolineando come svelando le carte richieste si potrebbe compromettere l’operato della società svelando le conoscenze possedute dalla stessa.

Basandosi su tale normativa la società di Gianandrea De Cesare vuol far si che il Comune non divulghi il materiale allegato alla manifestazione d’interesse.

Ma la Sidigas sa bene che nella fattispecie non sussiste alcun segreto commerciale da tutelare in quanto i suddetti dati, come il business plan, non sono altro che l’offerta presentata nella manifestazione di interesse quindi non suscettibile di segreto industriale.

Ma il botta e risposta fra i due gruppi di acquirenti, con il Comune di Avellino che fa da spettatore, almeno per il momento, sottolinea un qualcosa che è passato inosservato ai tanti addetti ai lavori per la scelta della società. Infatti il Sindaco Ciampi ha motivata la sua scelta sulla base della solidità economica dell’azienda e il comprovato impegno nello sport da parte della Sidigas, che in pochi anni ha reso la Scandone una delle squadre di basket più forti d’Italia.

Ma quel che risulta strano è la disponibilità dei bilanci della società di Gianandrea De Cesare; infatti se la Marinelli Holding e la Fingiochi srl hanno i bilanci degli ultimi anni pubblicati, discorso diverso per la Sidigas, che per libera scelta resta indietro al 2015 nella pubblicazione dei bilanci negli archivi pubblici della Camera di Commercio.


Ovviamente non si tratta di qualcosa di grave, solitamente per tali omissioni simili si incorre in sanzioni di poche migliaia di euro,  ma “tale singolare situazione rende ancora più necessaria la conoscenza della documentazione attestante quella solidità finanziaria ed economica che ha indotto l’Ente a preferirla alle altre partecipanti.”
Questa è la difesa-accusa dei legali di Marinelli e Preziosi che si chiedono, in pratica, come può aver scelto Ciampi e come può aver deciso senza avere la possibilità di leggere almeno i bilanci della società poi scelta nella aggiudicazione.
Domanda legittima che fa scaturire, poi, la richiesta di acquisizione pubblica degli atti.

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