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Dell’Agnello suona la carica: «Avellino ha grande Dna offensivo.Pesaro ripeterà la gara dell’andata»

Sandro Dell'Agnello
Sandro Dell’Agnello

All’andata con la sua Vuelle  Pesaro coach Sandro Dell’Agnello ha letteralmente messo a segno il colpo di giornata, espugnando il PaladelMauro contro una Sidigas Avellino irriconoscibile e priva di uno suoi attori principali nel gioco, Kaloyane Ivanov. In attesa che arrivi martedì il nuovo playmaker Perry Petty, l’allenatore dei marchigiani non vuole assolutamente distrazioni da parte della sua squadra che inaugurerà  il girone di ritorno all’Adriatic Arena contro una  Scandone reduce da una tormentata settimana post Reggio Emilia «Pensiamo solo a questa partita — dichiara Sandro Dell’Agnello al “Resto del Carlino” – vogliamo fare una prestazione importante e cercare di vincerla». Il tecnico livornese teme il talento e la voglia di rivalsa dei cestisti biancoverdi: «Hanno dei califfi in squadra e non cambio idea, basta leggere i nomi. La loro posizione non è brillante, tutti s’aspettavano qualcosa in più dalla Sidigas, ma ho già tanti problemi da risolvere qui, figuriamoci se mi occupo di quelli altrui» prosegue il coach. Che poi aggiunge: «La base delle loro giocate in attacco sono rimaste inalterate. Magari non hanno la difesa più rocciosa della serie A perché, come tutte le squadre ben allenate da Vitucci, hanno un forte Dna offensivo. Possiamo provarci con una buona dose di dinamismo, come facemmo all’andata, perché son più grossi di noi e camminando avranno dei vantaggi loro. Pericoloso il post basso di Thomas e Ivanov, sul quale dovremo stare attenti e lavorarci su». Dell’Agnello sottolinea come l’esperienza accumulata nel girone d’andata possa essere un fattore d’aiuto per i biancorossi nelle prossime quindici gare di campinato:«Quattro mesi di campionato, avendo affrontato tutte le avversarie, spero che abbiano indurito la scorza dei nostri rookie. Il girone di ritorno globalmente è più agevole, in casa avremo partite più abbordabili e dobbiamo sfruttarle». In ultimo un giudizio sull’ultimo arrivato Petty, colui che potrebbe dare la giusta sterzata alla sin qui deludente stagione della Vuelle: «Non un play pensatore, ma uno che mette atletismo ed energia, sia per finalizzare che per coinvolgere i compagni —  dice Dell’Agnello —. Ci darà anche quella fisicità che serve per non andare in affanno sulla pressione avversaria e alleggerita Turner e Pecile. Siamo arrivati alla soluzione finale, non saremo stati tempestivi ma le nostre esigenze economiche sono quelle che sono. Io però, con le situazioni negative che ci sono in giro, voglio ancora più bene alla Vuelle che spende i soldi che ha, rispettando i propri tesserati».

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