
Quarta giornata e primo lunedì di campionato per la Scandone. Giocare in posticipo vuol dire affrontare chi è reduce dal venerdì di Eurolega: ed infatti al PalaDelMauro arriva l’Olimpia Milano Campione d’Italia e reduce dalla prima vittoria europea sul difficile campo del Bayern Monaco. Capoclassifica a punteggio pieno in Italia, l’EA7 ha un roster che per taglia, atletismo e talento può andare lontano anche nella competizione continentale. Sembra una di quelle partite dal pronostico scontato, una di quelle partite che, storicamente, piacciono particolarmente ai lupi.. La vittoria di domenica scorsa contro Pesaro è servita a muovere (finalmente) la classifica, ma non ha risolto (ovviamente) tutti i problemi dei biancoverdi. Hanga, Anosike e Cavaliero al momento sembrano quelli più coinvolti, oltre che quelli messi meglio dal punto di vista fisico. E’a loro che coach Vitucci chiede di trascinare tutti gli altri, a cominciare da domani, perché contro una squadra infinita come l’Olimpia, ci sarà bisogno del contributo di tutti. A cominciare da una panchina che, finora ,non è stata all’altezza. Sotto questo aspetto il coach veneto è stato chiaro: dai suoi rilievi si aspetta una produttività immediata ogni qual volta vengono chiamati in causa e, mai come domani sera, questa necessità diventa un obbligo. Ci si aspetta di più anche da Gaines e Harper, il cui atteggiamento sul parquet, in alcuni momenti, non sembra andare di pari passo con le loro qualità. Coach Banchi, dopo aver riportato il tricolore ad Assago nella passata stagione, allena una squadra che si permette il lusso di usare Daniel Hackett come l’americano da Eurolega, a causa della squalifica di 6 mesi inflitta dalla Fip all’ex Siena, per i noti fatti avvenuti questa estate con la maglia della nazionale. I “restanti” 11 giocatori, nei confini nazionali, bastano e avanzano per dominare quantomeno la regolar season. Il coach toscano sta costruendo una squadra equilibrata nella quale, però, riescono sempre ad emergere le grandissime qualità dei singoli. E’difficile ipotizzare un quintetto base, vista la varietà di alternative e soluzioni di cui dispongono le “scarpette rosse”: in cabina di regia dovrebbe esserci Joe Ragland, ex Cantù, bravo sia a segnare che a far segnare (11,1 punti e 3.0 assist finora). Sugli esterni dovrebbero partirel’ex Nba MarShon Brooks (11.7 punti di media alla prima esperienza europea) e capitan Alessandro Gentile, sempre più leader del gruppo (9.3 punti, 3 assist e altrettanti rimbalzi), mentre i lunghi saranno Linas Kleisa (altro con lunga e fattiva militanza Nba) e Samardo Samuels, al secondo anno in biancorosso e, fino ad ora, il migliore per valutazione di tutto il campionato italiano (27.7). Il sesto uomo è David Moss, un lusso che giocherebbe 30 minuti di media in ogni squadra italiana, che insieme a Bruno Cerella cambia gli esterni. In cabina di regia Trenton Meacham fa rifiatare Ragland, mentre Niccolò Melli (alla sua quinta stagione a Milano) è il primo cambio dei lunghi. Oltre a lui, l’ex Reggio Emilia e Treviso Angelo Gigli, e l’esordiente Shawn James (l’anno scorso vincitore dell’Eurolega col Maccabi Tel Aviv) danno minuti preziosi a Samuels Frank Vitucci, in sede di presentazione della gara, ha parlato più degli aspetti motivazionali che tecnici che comporta una partita del genere: ha parlato di gusto della sfida, di non abbassare la testa davanti ai migliori. Non occorre aggiungere altro per aspettarsi una squadra aggressiva, che abbia voglia di vendere cara la pelle, di aggredire quando se ne dovesse presentare l’occasione e di soffrire quando Milano proverà ad azzannare la partita. E che abbia la capacità di trascinare un PalaDelMauro che (si spera), almeno per una sera, torni ad essere quel fattore che è sempre stato in partite di questa caratura.