All-In #AvellinoSalernitana: capitan D’Angelo per spiccare…il volo

Lo sponsor Ceres c’è, il pubblico delle grandi occasioni pure. Di fronte, poi, c’è uno degli avversari più sentiti. Gli ingredienti per vivere una giornata da sogno ci sono tutti. Manca solo il più importante, ma per quello bisogna attendere almeno 90 minuti: la vittoria. Un derby è sempre un derby ed è capace di suscitare in ogni caso emozioni e brividi che una partita normale non può regalare. Ma questa volta il derby tra Avellino e Salernitana avrà anche un valore legato più strettamente alla classifica. L’Avellino, reduce dalla discussa sconfitta di Bari, ha voglia di ripartire subito e di non perdere terreno dalle primissime della classe. D’altronde il primo posto è lì, ad un solo punto e l’equilibrio di questo campionato induce a pensare, a maggior ragione, che trovare la giusta continuità potrebbe essere il modo migliore e più efficace per continuare a stare lassù. Tra il dire e il fare c’è di mezzo una Salernitana che, reduce da 6 pareggi nelle prime 8 giornate di campionato, vuole provare a cambiare marcia e a dare una sterzata al suo cammino.
Per tenere a bada i granata, i lupi dovranno giocare una gara di cuore e lucidità. Partite come questa possono dare quella spinta in più, sotto il punto di vista mentale, per credere ancor di più nei propri mezzi e per spiccare definitivamente il volo. Si parla di volo e, fosse anche solo per una semplice questione di associazione di idee, viene in mente capitan D’Angelo. Dopo la splendida rimonta contro l’Empoli, il numero 8 biancoverde aveva dichiarato che vincere con questa maglia «è come volare». Figurarsi vincere un derby in queste circostanze. Specie per lui: salernitano di nascita, ma ormai irpino per scelta e d’adozione. Nei tre precedenti contro la Salernitana, capitan D’Angelo non ha mai inciso direttamente. È arrivata l’ora di sfatare questo tabù. Innanzitutto perché, Brescia a parte, in questo avvio di stagione D’Angelo ha sempre lasciato il segno al Partenio (gol al Matera, al Venezia e all’Empoli e assist contro il Foggia). Poi perché il capitano ha voglia di riscattarsi dal rigore a sfavore procurato, suo malgrado, contro il Bari. Riscattarsi per vincere. E vincere per volare. Azzannare i cugini e non fermarsi più.