Avellino Calcio – Gargantini RSI: “Basta con questa prolungata sofferenza”
Caro direttore aprire la Gazzetta di ieri e leggere la pagina rievocativa dell’amico Nicola Cecere, avellinese doc, è stato un dolorosissimo viaggio nella memoria fino a tornare bambino. Quando ho scoperto l’Avellino, me ne sono innamorato e non l’ho più lasciato. A quarant’anni e oltre di distanza ci ritroviamo con un secondo fallimento, un secondo schiaffo violentissimo ai nostri sentimenti ed ai nostri colori. Fa male, fa molto più male del 2009, perché credevo – ingenuo! – che un errore fosse sufficiente. Che ormai avessimo pagato abbastanza. E che di chi sarebbe venuto dopo ci saremmo potuti fidare a occhi chiusi. Non è stato il caso, e ora che abbia sbagliato Chiacchio, Taccone, entrambi o il CONI, beh, conta poco, non facciamo dietrologia, retorica o quant’altro. E che ci sia teoricamente ancora uno spiraglio al Tar non mi interessa. Basta con questa prolungata sofferenza: se ne vadano tutti quelli che ci hanno portati a questo punto e si ricominci. Per bene e con gente per bene. Ammesso che si vinca l’ultimo ricorso poi con quali mezzi andrebbe avanti un presidente delegittimato dai fatti prima ancora che dalla piazza? No, meglio resettare. So che già si sta lavorando per ricostruire, l’Irpinia del resto suo malgrado l’ha dovuto fare anche in ambiti ben più gravi. Con dignità, rigore e quell’indomita voglia di rialzarsi che è una delle doti che ho sempre ammirato in voi amici avellinesi. So che ci dovrebbero essere le basi per un progetto finalmente serio e che nessuno vuole arrendersi, anche se ripartire dalla serie D un’altra volta sarà durissima. E ritornare nel calcio che conta ancora di più Ma ce la faremo, ne sono sicuro: come sono ancor più sicuro che i veri tifosi saranno sempre al fianco del lupo come lo sono stati ieri a Roma. Caro direttore, questo è un giorno triste. Qui, in Svizzera, è il giorno della festa nazionale. Ma io di festeggiare non ho proprio voglia.
Omar Gargantini
