“Il Trapani è una squadra che si incontra tre volte l’anno”. Così recitava un vecchio tweet di Ciccio Millesi, era la vigilia del match d’andata tra Trapani ed Avellino. Un’amicizia che supera i 510 km in auto,377,14 in linea d’area e le 9 ore di distanza. Due storie diverse ma che con il tempo si sono intrecciate. Solo sette anni fa un gol di Rivaldo faceva cadere giù il Partenio, a Trapani si festeggia la salvezza, in eccellenza, grazie alla cinquina rifilata al Terrasini. Sulla panchina dei siciliani non c’era ancora il “Ferguson” di Gela, Roberto Boscaglia, ma bensì Tarcisio Catanese ex centrocampista del Parma, che riesce ad agguantare la promozione in D nella seconda stagione alla guida dei granata. L’Avellino dopo anni d’oro, è tornata alle origini complice il fallimento. I biancoverdi ed il Trapani hanno attraversando lo stesso percorso all’unisono. I biancoverdi retrocessi dopo le vicissitudine societarie affondano nel baratro dell’interregionale. Riescono a strappare i play off con un pareggio contro la Rossanese, sul campo neutro di Matera. Nemmeno il tempo di metabolizzare che il mercoledi si torna in campo, contro il Trapani. Caldo sahariano in quel di Trapani quello che aspetta circa una cinquantina di tifosi biancoverdi al “Provinciale”. Alche i tifosi granata scendono dalle gradinate, tutti a pensare al peggio e invece…I “colleghi” siciliani portano acqua ai tifosi biancoverdi. Da lì inizia una vera e propria amicizia tra gli avellinesi ed i trapanesi. La stagione successiva, il destino fa incrociare di nuovo il destino dell’Avellino e il Trapani. Finale di play off per la promozione in Prima Divisione andata e ritorno. I biancoverdi vincono in casa, ma perdono in Sicilia. Ma l’abbraccio diventa realtà, i tifosi di entrambe le compagini mangiano insieme, vanno allo stadio insieme. Immagini da far vedere nelle scuole calcio. Lo scorso anno l’Avellino agguanta la serie cadetta, il destino vuole che ad accompagnare i biancoverdi in B è il Trapani, che sale in cadetteria per la prima volta nella sua storia. Domani la storia si ripeterà.
