[tps_title]PREFAZIONE[/tps_title]
Una stagione incredibile, vissuta su un’altalena di emozioni come già avvenuto in quella passata. Dopo la partenza sprint, l’Avellino di Novellino perde il derby con la Salernitana ed entra in un vortice complicato. Foscarini cerca di ribaltare la situazione, ma la salvezza arriva soltanto all’ultima giornata. Rimontando la Ternana dopo il brivido iniziale. Ecco il pagellone stagionale dei lupi.
[tps_title]PORTIERI[/tps_title]
Angelo Casadei s.v.: inutilizzato.
Rino Iuliano s.v.: inutilizzato.
Luca Lezzerini 5,5: qualche buona partita (esordio con il Brescia in particolare) e qualche uscita a vuoto. La sensazione è che il portiere scuola Fiorentina debba ancora crescere per poter dare la giusta tranquillità alla difesa. Presenze: 20 Gol subiti: 33 Minuti giocati: 1800
Ionut Radu 6,5: l’alternanza con Lezzerini e gli infortuni gli hanno ridotto lo spazio, ma il portiere scuola Inter si è saputo far apprezzare. Sicuro e affidabile, con lui tra i pali l’intero reparto è apparso più solido. Decisivo nella trasferta di Cittadella con il rigore parato a Litteri. Presenze: 22 Gol subiti: 27 Minuti giocati: 1980
[tps_title]DIFENSORI[/tps_title]
Nicola Falasco 6: come la maggior parte della squadra, ha patito numerosi problemi fisici nel corso della stagione. In diverse circostanze si è fatto però apprezzare per gamba e capacità di spinta sulla fascia mancina del campo. Da rivedere. Presenze: 21 Gol: 0 Minuti giocati: 1095
Erik Gliha s.v.: inutilizzato.
Anton Kresic 5,5: i tre gol realizzati e le prestazioni della prima parte di stagione avevano fatto pensare ad un altro tipo di stagione per il centrale croato. Che invece ha avuto qualche difficoltà, specie nelle sfide col Bari e col Frosinone. Presenze: 25 Gol: 3 Minuti giocati: 2037
Lorenzo Laverone 6: le prestazioni dell’ex Vicenza non sono sempre state al livello delle sue capacità, ma i numeri alla fine lo premiano. 3 reti (preziosa doppietta al Cittadella) e 5 assist rappresentano un bottino comunque sufficiente per il terzino classe ’89. Presenze: 39 Gol: 3 Minuti giocati: 2690
Riccardo Marchizza 5: ha delle attenuanti, come l’impiego fuori ruolo e gli infortuni, ma era lecito aspettarsi di più da uno degli acquisti più attesi dell’estate biancoverde. Male nelle trasferte di Foggia e Carpi. Presenze: 18 Gol: 0 Minuti giocati: 1425
Marco Migliorini 7: poche storie, con lui in campo la difesa biancoverde ha avuto un rendimento sicuramente migliore. Ha la personalità e le qualità necessarie per guidare il reparto. È venuto fuori con forza nel momento chiave. Leader. Presenze: 29 Gol: 0 Minuti giocati: 2532
Santiago Morero 5: arrivato per sostituire Suagher, si è ritrovato ad avere più spazio di quanto si poteva immaginare. Troppi e troppo pesanti gli errori (vedi Palermo) per evitare la bocciatura. Presenze: 12 Gol: 0 Minuti giocati: 878
Pierre-Yves Ngawa 7,5: al suo arrivo, e per i primi due mesi della stagione, è parso un vero e proprio oggetto misterioso. Poi la piacevole scoperta. Sulle fasce o al centro non fa differenza. Solido, grintoso, costante. Giocatore d’altra categoria. Presenze: 34 Gol: 0 Minuti giocati: 2820
Simone Pecorini 6: poche presenze per lui, appena 9, ma anche la sensazione che con Foscarini ne avrebbe avuto molto di più senza gli infortuni. Giocatore duttile, da valutare in un contesto diverso come Falasco. Presenze: 9 Gol: 0 Minuti giocati: 502
Simone Rizzato 5: arrivato in Irpinia da senatore del campionato cadetto, non è riuscito a ricoprire la stessa carica in biancoverde. Troppi problemi fisici e troppa poca costanza nel rendimento. Presenze: 13 Gol: 0 Minuti giocati: 1072
Emanuele Suagher 4,5: come Morero è stato protagonista in negativo in diverse occasioni. L’addio nel mercato di gennaio si è reso inevitabile. A bocce ferme la società aveva puntato con convinzione su di lui, che non ha saputo ripagare le attese. Presenze: 10 Gol: 0 Minuti giocati: 835
[tps_title]CENTROCAMPISTI[/tps_title]
Bryan Cabezas 4,5: arrivato in pompa magna, l’esterno ecuadoriano non è mai entrato nel mondo biancoverde. Un solo acuto, l’assist contro il Novara. Poco, troppo poco per promuoverlo. Resta la grande scommessa fallita dalla società. Presenze: 7 Gol: 0 Minuti giocati: 361
Angelo D’Angelo 7: l’apporto del capitano è stato come al solito determinante. I suoi gol (3) sono stati preziosi per raccogliere punti pesanti contro Venezia e Empoli (all’andata e al ritorno). Ha patito il finale di stagione vissuto forzatamente ai box. Presenze: 31 Gol: 3 Minuti giocati: 2328
Carlo De Risio 6: qualche battuta a vuoto nelle prime gare in serie cadetta, poi l’ex Padova si è ben disimpegnato dando una grossa mano in un momento di emergenza per il centrocampo biancoverde. Gregario prezioso. Presenze: 15 Gol: 0 Minuti giocati: 1048
Francesco Di Tacchio 7: cuore, polmoni e cervello dell’Avellino di Novellino prima e di Foscarini poi. Con grande costanza, con grande agonismo. Giocatore fondamentale dalla prima all’ultima giornata del campionato. Presenze: 39 Gol: 1 Minuti giocati: 3465 Duilio Evangelista s.v.: inutilizzato.
Davide Gavazzi 6,5: dopo tanti problemi fisici, nella seconda parte di stagione l’ex centrocampista della Ternana si è fatto sentire con gol pesanti (doppietta al Novara) e prestazioni di qualità e di comprovata esperienza. Presenze: 15 Gol: 2 Minuti giocati: 1011
Richard Lasik s.v.: pochi spezzoni prima dello sfortunato crack contro il Frosinone. Presenze: 6 Gol: 0 Minuti giocati: 178
Salvatore Molina 7: dopo un anno di inattività, ha convinto gli scettici a suon di dribbling e assist. Qualche momento poco positivo, ma nel finale di stagione il classe ’92 è stato tra i migliori. Pericolo costante sulla fascia. Presenze: 39 Gol: 3 Minuti giocati: 3149
Federico Moretti 5: come nella passata stagione, il regista non è riuscito a lasciare il segno come avrebbe potuto. Poco spazio, un gol su rigore al Cesena e tante prestazioni che hanno lasciato una sensazione di amaro in bocca ai tifosi. Presenze: 16 Gol: 1 Minuti giocati: 763
Leonardo Morosini 6: l’avvio era stato incoraggiante, con 3 centri nelle prime tre gare e la sensazione di poter trascinare i lupi verso obiettivi importanti. Poi il tremendo infortunio. Ma il ragazzo si farà. Voto di stima. Presenze: 10 Gol: 3 Minuti giocati: 438
Fabrizio Paghera 4,5: l’horror show nel derby è il simbolo della sua disastrosa (mezza) stagione in biancoverde. Presenze: 8 Gol: 0 Minuti giocati: 314
Armando Vajushi 6: arrivato sul gong del mercato invernale, non ha praticamente trovato spazio con Novellino. Con Foscarini si è rifatto, mostrando buoni spunti di qualità. Validi per strappare la sufficienza. Presenze: 9 Gol: 1 Minuti giocati: 522
Reno Wilmots 6,5: arrivato a gennaio, il giovane figlio d’arte ha saputo aspettare il momento opportuno per sfoderare tutte le sue qualità. Sontuoso nelle gare con Spezia e Ternana. Gioiello. Presenze: 6 Gol: 0 Minuti giocati: 341
Matteo Ardemagni 6: l’inizio esplosivo, poi il crollo e la cessione sfiorata a gennaio. Stagione complessivamente negativa, ma il gol che avvia la rimonta contro la Ternana gli vale alla fine la sufficienza. Presenze: 33 Gol: 7 Minuti giocati: 2432
Raul Asencio 7: alla prima esperienza tra i professionisti, il torero spagnolo ha strappato applausi per generosità e determinazione. Ottimo impatto e numeri più che positivi per un esordiente assoluto in B. Presenze: 31 Gol: 6 Minuti giocati: 1867
Soufiane Bidaoui 6: a tratti è stato immarcabile (Ternana, Brescia), ma nel finale di stagione ha un po’ tirato i remi in barca. E questo gli vale almeno mezzo voto in meno. Presenze: 25 Gol: 3 Minuti giocati: 1416
Gaston Camarà s.v.: l’assist per Castaldo contro il Brescia, poi non ha più lasciato il segno. Fino alla cessione nel mercato di gennaio. Presenze: 8 Gol: 0 Minuti giocati: 123
Gigi Castaldo 9: 13 gol in campionato, quelli decisivi per la salvezza. Da leader, da trascinatore. A 36 anni, quando molti lo davano già per finito. È il simbolo dell’Avellino. Immortale e unico: semplicemente Gigi Castaldo. Presenze: 34 Gol: 13 Minuti giocati: 2005
Walter Novellino 5: a inizio stagione sperava nei playoff. L’avvio di stagione era stato incoraggiante, ma dopo il clamoroso tonfo nel derby il tecnico ha perso il controllo della squadra e la stima della piazza. Tra alibi e nervosismo, non è più riuscito a rialzarsi.
Claudio Foscarini 7: la situazione ereditata dal suo predecessore non era delle più semplici. Con tranquillità, serietà e professionalità ha ricompattato l’ambiente, ha dato serenità alla squadra e l’ha condotta verso la salvezza. L’uomo dei miracoli.