
É arrivato il momento di cambiare forse modulo? Di capire certi limiti del proprio centrocampo che ad un certo punto della gara crolla sotto il peso della fatica? Di Tacchio e D’Angelo, finche funzionano, sono il filtro della difesa, nel momento in cui crollano evidenziano i limiti tattici dei centrali di difesa. Il liscio del numero 8 irpino è causa del vantaggio del Pescara.
[fnc_embed]<iframe src=”https://giphy.com/embed/3o7aD0qjRINnxp0mRy” width=”480″ height=”216″ frameBorder=”0″ class=”giphy-embed” allowFullScreen></iframe><p><a href=”https://giphy.com/gifs/avellino-pescara-d-angelo-3o7aD0qjRINnxp0mRy”>via GIPHY</a></p>[/fnc_embed]
Le partite giocate finora hanno mostrato un mentalità “integralista” nell’applicare il modulo di gioco, fedele al 4-4-2 con sprazzi di un 4-4-1-1 che non ha molto convinto ed adesso mancante dell’interprete migliore cioè Morosini. Il gioco inizia non ad essere monotono, ma a lungo andare, ha mostrato dei limiti di adeguamento tattico dei giocatori a disposizione. Cancellando gli episodi col match con la Salernitana, partita da bollare con altri aggettivi, la squadra ha mostrato dei doppi volti di avere degli atteggiamenti da border line.
Le esplosioni della squadra, come nelle partite con Foggia, Novara ed Empoli oramai sembrano un lontano ricordo. Mantenere il risultato, il campo e soprattutto la testa concentrata su ogni singolo minuto di gioco
Pensare al domani e non guardarsi alle spalle. Con la testa. Con lealta’. Ora c’è la Pro Vercelli. Un occasione unica per Novellino contro un avversario mediocre che deve essere battuto. Senza se e senza ma. I processi sono rinviati a martedì sera. Assolto o condannato? Martedì si saprà






