Preziosi vuole investire a Pianodardine. E Taccone ora deve fissare il prezzo

Il presente è Walter Taccone. Ora e sempre. Almeno fino a gennaio. O giugno. Non ci saranno soci di minoranza specie se il peso specifico porta il cognome di Preziosi. Quella, si sa, è una famiglia ambiziosa. Tutto o niente. Figuriamoci se, con la grana Genoa da risolvere, decideranno di offrire “a perdere” le proprie risorse economiche per accontentarsi di un 30, o 40%, dell’Avellino calcio.

Il dilemma da sciogliere per il futuro sarà: Preziosi figlio o padre? 

Da Genoa parlano di un Enrico Preziosi, padre, stanco. Deciso ad abbandonare la scena per il figlio (Fabrizio). Che a Genova, sponda Grifone, è stato come il papà, contestatissimo

GENOA, ITALY – APRIL 02: Genoa supporters of Gradinata Nord protest against President Enrico Preziosi during the Serie A match between Genoa CFC and Atalanta BC at Stadio Luigi Ferraris on April 2, 2017 in Genoa, Italy. (Photo by Paolo Rattini/Getty Images)

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[tps_title]Un anno fa[/tps_title]

Questa è la domanda da porsi per capire del futuro societario dell’Us Avellino. Papà o figlio? Il 26 Settembre 2016, già quasi un anno fa, vi parlammo della possibilità di vedere la famiglia Preziosi entrare nelle quote societarie (LEGGI QUI)

Quasi un anno fa. Ci furono contatti, poi bloccati, ripresi ed ancora bloccati. Ma ora la situazione è diversa. Perchè dietro l’arrivo della famiglia Preziosi ci potrebbe essere un intreccio clamoroso che parte da Nusco e che porterebbe in Irpinia, aggiungiamo noi finalmente, oltre a nuovo entusiasmo nel calcio, anche clamorose opportunità lavorative. Perchè si parla di un Preziosi orientato a rifondare il suo Impero con nuovi stabilimenti da insediare nell’ormai “defunto” ex Nucleo Industriale di Pianodardine. 

GENOA, ITALY – APRIL 02: Genoa supporters protest against the President Enrico Preziosi during the Serie A match between Genoa CFC and Atalanta BC at Stadio Luigi Ferraris on April 2, 2017 in Genoa, Italy. (Photo by Paolo Rattini/Getty Images)

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[tps_title]Sinergia[/tps_title]

Poi c’è il calcio. L’ arrivo di Asencio e l’interesse per altri giocatori della cantera genoana, evidenziano da subito gli ottimi legami fra i vertici societari delle due squadre, evidenziate dalle parole di Walter Taccone in conferenza stampa (LEGGI QUI).

L’operazione Preziosi-Avellino non è delle più facili, non per questioni di situazione debitoria dell’Us Avellino ma per quanto riguarda la questione Genoa.

Preziosi deve vendere prima il Genoa, il closing sembra esser slittato nuovamente, la trattativa avviene con lo Sri Group di Giuliano Gallazzi, che per il momento consisterebbe nel passaggio del pacchetto azionario o di una parte di esso. Quindi vi sarebbe anche la possibilità che Enrico Preziosi rimarrebbe ancora alla guida del Genoa, almeno per un breve periodo. A questa situazione si aggiungono i 110mln di euro di liquidazione che Enrico Preziosi deve al suo partner cinese Ocean Gold Global, che possiede il 49% del gruppo Giochi Preziosi.

Tante gatte da pelare e tante situazioni da chiarire. Ed ecco che ritroviamo il nome del figlio, Fabrizio Preziosi, liquidato dal Genoa il 25 Maggio 2017, accostato all’acquisizione dell’Us Avellino. 

[tps_title]Taccone vuole lasciare?[/tps_title]
Non ora però. Taccone ha più volte dichiarato di farcela da solo. A gennaio, forse. O a giugno. Entro un anno Preziosi avrà delineato la situazione con il suo Genoa. E solo allora, entro l’anno potrà rituffarsi nella città che gli ha dato i Natali. Sarebbe un ritorno. Gradito anche per la piazza. Ma fino a quando non ci sarà l’ufficialità, l’Avellino giustamente sarà nelle mani della famiglia Taccone.
Preziosi, se entrerà, lo farà al 100%. Nessuna quota di minoranza o maggioranza. Solo al comando, come lo è Water Taccone adesso. Ma allora bisognerà sciogliere l’ultimo nodo e capire. Quanto vale l’Avellino? E a quanto Taccone è disposta a lasciarla?
Interrogativi a cui nessuno ha dato risposta. Gli affari sono affari e i 6milioni che il patron disse che potevano bastare per lasciare la mano in una chiacchierata con gli addetti ai lavori al Comune di Avellino, non costituiscono verità. Molto dipende dai bilanci chiusi anche al 30 giugno 2017 e di cui ancora non vi è traccia nei registri pubblici.
Molto dipenderà anche dalla volontà di Taccone a cedere. Vuole privarsi davvero del suo giocattolo, visto che, in ordine Cipriani, Iacovacci e Gubitosa, gli ultimi tre soci di minoranza, sono tutti scappati di fronte alle pretese del patron?

[tps_title]Nuovi investimenti in Irpinia[/tps_title]
Ecco perchè uno come Preziosi, vulcanico e forte, non accetterà mai di far gestire le sue risorse ad un altro socio. Tutto o niente. E, come dicemmo ormai un anno fa, per l’Irpinia si potrebbero aprire porte importanti. Ribalta nel calcio e nuovi sviluppi imprenditoriali. Nuovi posti di lavoro, rivitalizzazione del nucleo industriale che potrebbe tirare e lanciare la volata a nuovi investimenti e nuovi insediamenti.
Se è questo il prezzo da pagare… (ironicamente intendiamo), ben venga Preziosi. Anzi, ben vengano tutti.
Calcio, politica ed imprenditoria sono sempre andati a braccetto. E’ il prezzo da pagare per far tornare l’Irpinia forte. Nel calcio, come nell’economia. Vedremo.
GENOA, ITALY – APRIL 02: Enrico Preziosi Genoa President during the Serie A match between Genoa CFC and Atalanta BC at Stadio Luigi Ferraris on April 2, 2017 in Genoa, Italy. (Photo by Paolo Rattini/Getty Images)
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