"Ritiro? Ne ho parlato con i direttori. Andare fuori per noi può essere meglio. Ad Avellino c'è poca tranquillità". Queste le parole di Taccone al termine del match di venerdì contro il Pescara. Parole chiare, seguite però poi dall'inaspettato dietrofront dell'altro ieri. Niente ritiro, l'Avellino resta a casa. Sarà che nel calcio le cose cambiano in fretta, sarà per la sua impulsività, ma il presidente Taccone non è nuovo a questi improvvisi ripensamenti. Andiamo dunque ad analizzarli nello specifico. [tps_title]1) RASTELLI? LO MANDO NELLA PRIMAVERA[/tps_title] Estate 2015. Giorni roventi all'ombra del Partenio. Dopo l'accordo verbale raggiunto con i vertici biancoverdi, Rastelli si incontra con il Cagliari e decide di accettare l'offerta dei sardi. Taccone non ci sta e dice: "Rastelli al Cagliari? Al massimo potrà allenare la Primavera. Ha un contratto fino al 30 giugno 2016 e di certo non lo libereremo". Un Taccone pronto alla "battaglia", salvo poi ripensarci nel giro di poche ore. Rastelli, complice un indennizzo di centomila euro versato dal presidente Giulini, lascia l'Irpinia e diventa il nuovo allenatore del Cagliari. [tps_title]2) PISACANE? NON LO VENDO AL CAGLIARI[/tps_title] Rastelli vola a Cagliari e si lascia dunque in malo modo con l'ambiente. Perciò, di fronte alle incessanti richieste dei sardi di avere Fabio Pisacane, Taccone non molla e promette: "Abbiamo intenzione di trattenere Pisacane. Non permetteremo al Chievo di prenderlo e girarlo in B. E comunque non lo vendo per meno di due milioni". Dopo qualche giorno, però, il centrale ex Ternana passa al Cagliari. E per una cifra di molto inferiore ai due milioni richiesti. [tps_title] 3) TROTTA? SASSUOLO SCORRETTO[/tps_title] Gennaio 2016. Marcello Trotta è destinato a spiccare il volo verso la A. Il Sassuolo è favorito, ma il patron tuona: "Non ho parlato con il Sassuolo di Trotta, forse lo hanno fatto i suoi agenti. Mi meraviglio del comportamento scorretto della squadra emiliana. Venderlo adesso e tenerlo con noi fino a giugno accontenterebbe tutti". Alla fine però Trotta parte subito e la destinazione è proprio l'Emilia. 2,7 milioni nelle casse biancoverdi: la speranza era quella di arrivare a cifre un po' più alte. [tps_title]4) DA "SENZA PLAYOFF UN FALLIMENTO" A "ABBIAMO CHIESTO LA SALVEZZA"[/tps_title] Dopo la sconfitta di Brescia, il presidente tuona ai microfoni di SportChannel: "Se l'Avellino non andrà ai playoff sarà un fallimento. Sarò il primo a prendermi le responsabilità se dovessimo fallire quest'obiettivo che avevamo definito con l'allenatore". Qualche settimana dopo, però, ai microfoni stavolta di OttoChannel Taccone chiarì che Tesser non aveva l'obbligo di centrare i playoff e che non arrivare tra le prime dieci non sarebbe stato fallimentare. Dopo l'esonero del tecnico, il patron ammise: "Gli abbiamo chiesto la salvezza". [tps_title]5) TESSER? RESTERÀ CON NOI[/tps_title] Stessa intervista rilasciata ad OttoChannel. Si parla anche di Tesser e del suo contratto in scadenza. Taccone ribadisce che in caso di arrivo tra le prime dieci il tecnico resterebbe sicuramente. In caso contrario "ci sederemo a tavolino. Ho stima di lui come uomo, come professionista e come allenatore". Poi arriva la sconfitta interna con la Ternana e Taccone decide di dare il benservito al tecnico di Montebelluna.