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Avellino, tra spirito di sacrificio e limiti offensivi: cosa va e cosa non va dopo 15 giornate

Analizziamo il rendimento dei lupi

Avellino, cosa non funziona

Le difficoltà nella costruzione

Se lo spirito è un punto di forza, la fase “creativa” resta per ora un tallone d’Achille. Con 114 passaggi chiave, l’Avellino ha il quarto peggior rendimento della categoria. La squadra fatica a creare occasioni pulite e a innescare con continuità gli attaccanti.

Scarsa produzione offensiva

Il dato sulle 18.53 shot-creating actions a partita (SCA) conferma la difficoltà: anche qui i biancoverdi sono quarti peggiori della Serie B. La manovra offensiva appare spesso prevedibile e poco incisiva, con un volume di gioco che non basta per mettere in costante apprensione le difese avversarie.

Presenza ridotta in area

Il limite più evidente è nei 201 tocchi in area di rigore, peggior rendimento dell’intera Serie B. L’Avellino arriva poco e male negli ultimi sedici metri, segnale di una squadra che costruisce con fatica e che si affida più alla concretezza episodica che a una pressione costante.

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