Avellino, in Serie B l’età media è un fattore. E sul mercato…
I dati confermano un aspetto interessante: l’influenza sui piani del club biancoverde

In Serie B, l’età media di una rosa non è un semplice numero, ma un fattore che può fare la differenza tra una stagione anonima e una da protagonisti. I dati del torneo cadetto 2024/2025 parlano chiaro: tra le prime otto squadre della classifica finale, ben cinque rientrano tra le dieci formazioni con l’età media più bassa della categoria. Juve Stabia (24,3 anni, 2° organico più giovane), Sassuolo (25,0, 3°), Pisa (25,4, 5°), Cesena (25,5, 6°) e Spezia (26,1, 10°) dimostrano che puntare su giovani talenti non è una mera scelta di prospettiva, ma una strategia vincente nell’immediato. Per l’Avellino, chiamato a fronteggiarsi con la B dopo sette anni di assenza, il messaggio è evidente: la linea verde è praticamente una priorità per competere ai vertici.

L’età media: un fattore per il successo in Serie B
La Serie B è un torneo logorante, fatto di 38 giornate, ritmi intensi e una competizione feroce. Avere una rosa giovane significa poter contare su dinamismo, energia e quella freschezza atletica che spesso fa la differenza nei momenti cruciali dell’annata. I dati lo confermano: Sassuolo e Pisa hanno centrato la promozione diretta con organici al di sotto dei 25,5 anni di età media. Juve Stabia, Cesena e Spezia sono ulteriori esempi di come l’investimento su calciatori giovani possa tradursi in risultati immediati, con squadre capaci di tenere un ritmo alto per tutto l’anno.
La storia della regular season suggerisce insomma che una rosa giovane non solo garantisce un maggiore potenziale di crescita, ma anche una resistenza atletica che permette di mantenere standard elevati nei mesi più intensi, come quelli primaverili, quando si decide la stagione. Un aspetto che influenzerà inevitabilmente anche le strategie dell’Avellino, per cui ad ogni modo il concetto di linea verde non rappresenta una novità.
Già nello scorso mese di gennaio, infatti, il diesse Aiello aveva dato un segnale chiaro, abbassando l’età media della rosa biancoverde. A giudicare dalle prime dichiarazioni, la strategia per il mercato estivo 2025 sarà altrettanto chiara: continuare su questa strada, puntando (anche) su giocatori giovani, dotati della qualità e della freschezza tecnica e atletica per affrontare un campionato competitivo come la Serie B.

L’impatto sul mercato
Linea verde non fa rima necessariamente con ragazzi alla loro prima esperienza da professionisti. Se da un lato il campionato Primavera rappresenta una risorsa preziosa per pescare talenti ad alto impatto, l’Avellino sa bene che per competere in Serie B serve un mix equilibrato.
Il direttore Aiello, insieme a Biancolino, ha in questo senso già le idee chiare: l’Avellino del 2025-2026 sarà giovane, affamato e dinamico. Sul mercato, quindi, l’obiettivo sarà chiaro: individuare 4-5 innesti under di qualità, di cui almeno un paio con esperienza in cadetteria, da affiancare a una base solida di giocatori esperti che possano fare da chioccia, senza alzare troppo la soglia dell’età media. Un modello che richiama quello delle squadre sopracitate, capaci di mixare veterani e giovani talenti e di disputare così un campionato importante.