Avellino, patrimonializzare per crescere: la nuova rotta biancoverde 

Il focus sulla filosofia dei lupi

La strategia dell’Avellino sta prendendo una direzione sempre più chiara e ambiziosa. Il club biancoverde, attraverso le parole del direttore sportivo Mario Aiello a “Il Mattino”, ha manifestato la volontà di prolungare i prestiti di Kumi e Missori, inserendo magari un diritto di riscatto. Una mossa che va oltre la stagione in corso e che si inserisce perfettamente nella filosofia di patrimonializzazione che la società ha da tempo scelto di abbracciare.

Questa politica, infatti, non nasce oggi. Già dallo scorso inverno l’Avellino ha iniziato a costruire una rosa con un numero crescente di giocatori di proprietà, riducendo la dipendenza da prestiti “a perdere” e puntando su contratti più lunghi e stabili. La struttura attuale della squadra riflette questa scelta, fondata sull’esistenza di un solido nucleo di calciatori legati direttamente al club, attorno al quale inserire gradualmente giovani di prospettiva e profili da valorizzare.

Patrimonializzare significa guardare oltre il presente, riducendo il rischio di dover ricostruire ogni anno e creando un patrimonio tecnico ed economico che possa crescere insieme alla squadra. Avere calciatori sotto contratto consente in parole povere di programmare con maggiore stabilità, di valorizzare i giovani e di dare sempre maggiore continuità al progetto.

La scelta di puntare con maggiore decisione su profili come Kumi e Missori, entrambi giovani e già inseriti nel gruppo, è un segnale preciso: l’Avellino vuole trasformare i propri talenti in asset duraturi, evitando di disperdere risorse e di dover ripartire da zero ogni stagione. Per un torneo come la Serie B, questa politica rappresenta un investimento sensato sulla solidità, sulla credibilità e sull’identità del club.

La patrimonializzazione, dunque, non è solo una mera questione economica, ma anche tecnica e strutturale. Per l’Avellino, è in definitiva la strada giusta per consolidarsi, diventare un club sempre più moderno e guardare con ambizione al futuro, con l’obiettivo di diventare una realtà capace di durare e di competere sul lungo periodo e con continuità.

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