Avellino, la fortezza dei rinvii: tra reattività e pressione da gestire
Lupi al vertice di una statistica difensiva: significati e prospettive

Dopo tre giornate di Serie B, l’Avellino si conferma al vertice di una statistica (fonte: FbRef) che racconta molto del suo atteggiamento difensivo: con 108 rinvii difensivi (clearances), è la squadra che ha respinto più palloni nella propria area. Un dato che evidenzia una reattività costante, una capacità di chiudere gli spazi e di liberare la zona calda con efficacia.
A guidare la classifica interna c’è Simic, con ben 28 rinvii, seguito da Palumbo (13) e Cancellotti (12). Il contributo è distribuito anche tra Enrici (8), Manzi (6), Milani, Fontanarosa e Cagnano (5), Russo e Missori (4), Sounas, Besaggio, Crespi e Lescano (3), fino ai singoli interventi di Kumi, Iannarilli, Insigne, Patierno e Biasci.
Ma questo dato, per quanto positivo, va letto anche in controluce. Un numero così elevato di rinvii è spesso conseguenza di una forte pressione offensiva da parte degli avversari. Significa che l’Avellino ha dovuto difendersi molto, soprattutto in zone basse del campo, e che le situazioni di pericolo non sono mancate. La capacità di respingere è un merito, ma il volume di interventi può anche indicare una fase difensiva troppo sollecitata.
In prospettiva, una diminuzione del numero di rinvii potrebbe non essere un segnale negativo, ma anzi il frutto di un miglior controllo del gioco, di una gestione più alta del possesso e di una riduzione della pressione subita. Meno rinvii, in questo senso, significherebbe più dominio territoriale e meno emergenze da gestire.
Per ora, l’Avellino ha dimostrato di saper soffrire e reagire. Ma il prossimo passo sarà quello di trasformare la reattività in controllo, mantenendo la solidità ma riducendo la necessità di difendersi con affanno. I numeri raccontano una squadra che sa resistere. Ora, il campo dirà se saprà anche comandare.