Verso Avellino-Entella, Biancolino: “Perdiamo Sounas. Rabbia per i gol subiti, bisogna stare attenti”
Le parole del mister dei Lupi in avvicinamento alla gara casalinga con la Virtus Entella

Quinta giornata di campionato ai nastri di partenza per l’Avellino. Dopo il roboante successo esterno a Carrara, i biancoverdi tornano al Partenio-Lombardi e si preparano a sfidare la Virtus Entella: uno scontro tra neopromosse che ben hanno figurato in questo inizio di campionato, perdendo una sola gara delle quattro gare iniziali. Per l’Entella di mister Chiappella sono arrivati due pareggi ed una vittoria, oltre alla sconfitta nell’ultimo turno contro il Padova. Per il club irpino, dopo l’insuccesso all’esordio a Frosinone, 7 punti nelle ultime tre giornate. A presentare il match per l’Avellino, dinanzi agli organi d’informazione, è stato mister Raffaele Biancolino.
Le dichiarazioni di mister Biancolino
Queste le sue parole: “La settimana è stata particolare: con un giorno in meno di recupero. Abbiamo speso tanto a Carrara, sappiamo di dover sfidare una squadra simile alla Carrarese. Che vuole fare punti, come noi, per arrivare prima alla salvezza”.
Un anno da allenatore dell’Avellino, Biancolino risponde così: “Un anno da Avellino: fa piacere, quello che abbiamo fatto va messo da parte però. Ora siamo concentrati su quello da fare”.
Le condizioni della squadra e dei singoli: “La squadra sta bene, sa che abbiamo speso tanto. Ma i ragazzi sanno cosa fare domani, a martedì ci penseremo poi. Oggi dobbiamo pensare solo all’Entella. Cancellotti sta bene, ma abbiamo perso Sounas: un affaticamento all’adduttore, lo perdiamo per una settimana. Spero di recuperarlo per la prossima settimana. Rigione? Credo di recuperarlo per martedì, non si sta allenando in gruppo ma sta meglio. Tutino e Patierno? I tempi sono quelli: fino ottobre-novembre, mi auguro che i tempi siano quelli. Patierno probabilmente lo recupereremo un po’ prima degli altri”.
Sulla sconfitta di Frosinone: “La sconfitta di Frosinone ci ha fatto trovare impreparati: non abbiamo fatto bene. Da quella partita, però, mi auguro che si vadano a memorizzare tutti gli errori fatti. Anche se sappiamo che ogni partita è complicata ed il campionato è livellato. Bisogna insistere su questo momento per fare più punti possibili”.
Sulla gestione del centrocampo e della difesa: “A centrocampo siamo ben assortiti, con giovani di prospettiva e giocatori di grande esperienza. Si può restare a due, ma si può anche tornare a tre: stiamo lavorando, ma dipende dalla partita e dagli equilibri. Dipende da chi troviamo davanti, c’è chi mette giocatori tra le linee e lì serve un centrocampista in più. Anche in difesa lavoriamo, ma solo con il lavoro possiamo mettere i giocatori nelle migliori condizioni possibili. Sono loro che mi danno risposte”.
Su Cagnano, Crespi e Lescano: “Cagnano può giocare tranquillamente a tre: l’ha già fatto. Magari non avrà la spinta di Cancellotti, ma sono soluzioni che proviamo. Giorno dopo giorno cerchiamo la quadra. Dobbiamo adattarci agli altri: con il lavoro vediamo cosa riusciamo a tirare fuori. Crespi? Io voglio vedere il giocatore che conosco io: partita importante, ha fatto bene, ma non ha ancora fatto niente. Deve correre più di quello che sta facendo (ride, ndr). Lescano, invece, l’ho visto come sempre: rispetta il gruppo. Vuole giocare, ma arriverà il suo momento. Deve farsi trovare pronto, così come ha fatto a Carrara. Nonostante la difficoltà della partita, ma ha saputo fare quello che gli avevo chiesto”.
Sull’approccio alla gara con l’Entella: “Giochiamo in casa, dobbiamo prendere di petto la partita. Bisogna, allo stesso tempo, stare attenti. Non dobbiamo portare tutti avanti, perché l’Entella ti lascia giocare ma ti attacca con tanti uomini: Parodi, il loro braccetto, si alza molto. Serve attenzione”.
Sul modulo: “3-5-2? Una delle varie soluzioni in fase di non possesso, ma a me piace giocare con il trequartista e con attaccanti puri”.
Sull’Avellino vista: “Due aggettivi per l’Avellino? Pazza e bella. Ma bisogna fare sempre di più”.
Sulla fase difensiva: “La rabbia più grande deriva da come abbiamo preso i gol: sono reti subite in maniera banale. Presi in situazioni strane. Bisogna migliorare nell’aspetto mentale, fisico e tattico. Stiamo lavorando sulle palle inattive, loro hanno fatto tre gol in questo modo. Non perdevano da 40 partite, è una squadra che concede poco. Ti fa giocare male, ti mette nelle condizioni di modificare qualcosa. Non sono abituati a perdere, serve concentrazione”.
Sulla gestione del gruppo: “La ricetta della gestione del gruppo è essere sincero con tutti. Non devo fare quello che è stato fatto a me da calciatore. Io devo cercare la sincerità: poi, uno può accettarlo o meno. Ma le scelte, sbagliate o meno, devono essere fatte. L’importante è la sincerità. Chi non gioca sarà arrabbiato, ma io lo voglio. Serve il fuoco dentro. Poi cerco di trasmettere il senso di appartenenza ai ragazzi: guai a chi tocca questa maglia. Questo devono pensare e sentire”.