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Binda: “Avellino, gestito male il finale di stagione”

L'opinione sulla stagione dei lupi della nota firma sportiva della Gazzetta dello Sport

Nel corso della trasmissione “A nostro parere”, in onda su Radio Solofra City, è intervenuto Nicola Binda, che ha parlato dell’eliminazione dell’Avellino dai play-off. Ecco le parole del giornalista della Gazzetta dello Sport.

Sulla sconfitta contro il Foggia: “La stagione non era partita tanto bene, c’erano tanti problemi che poi sono stati evidenziati nel momento decisivo. L’Avellino ha giocato fino all’ultimo per il pari, si è trovato con due giocatori squalificati, quindi ha avuto una gestione pessima. Inoltre vinceva 1-0, sarebbe bastato anche il pareggio e ha perso. La seconda parte del campionato è stata gestita male per motivi ambientali e interni ed è strano, anche perché l’Avellino è una realtà che ha disputato parecchie volte i play-off, a differenza ad esempio del Monterosi, ma ha toppato clamorosamente”.

Sulle responsabilità della debacle: “Anche la società ha le responsabilità. Non si può pensare di cambiare chissà cosa cambiando allenatore a febbraio. Non so cosa sia successo a livello personale fra presidente, allenatore e direttore, ma di sicuro Braglia avrebbe avuto una gestione diversa dai play-off: Gautieri è comunque molto preparato, ma sicuramente Braglia ha un’esperienza superiore a tutti nei play-off e quindi avrebbe gestito le cose in maniera diversa. Inoltre nell’ambiente c’era troppa delusione intorno alla squadra: questo clima non ha aiutato”.

Sulle dichiarazioni del presidente: “Sono dettate dallo sconforto. Prima di gettare la colpa sui giocatori il presidente deve fare un esame di coscienza e capire se e dove ha sbagliato. I contratti li ha fatti lui, quindi se vuole mandare tutti via deve trovare lui un modo. Ora se i giocatori trovano una soluzione vanno via a basso prezzo, se non la trovano o li libera o se li tiene sul groppone”.

Sulla prossima stagione: “È giusto che la proprietà garantisca all’Avellino un futuro con l’iscrizione e con un campionato dignitoso, per i tempi che corrono è già tanto. Poi pretendere che un presidente spenda per far divertire i tifosi è ingiusto, il presidente farà ragionamenti sugli investimenti che può fare sulla base del budget, degli incassi e degli sponsor. I giocatori hanno toppato la partita più importanti, ma non sono diventati scarsi all’improvviso: alcuni calciatori di valore in organico ci sono e non farebbero fatica a trovare squadra anche in B. Occorre un piano e un progetto vincente: si può fare una squadra anche senza spendere un euro, ci sono sempre occasioni importanti, basta fare le cose con le idee chiare senza cambiare le cose in corsa d’impulso. Ora la società deve pensare solo all’iscrizione e a fare con calma la squadra: se agisse già ora potrebbe fare danni”.

Sui play-off: “Ora entrano le grandi e tutto può succedere. Quanto ha espresso il campionato non passa inosservato, quindi secondo me le tre seconde sono destinate ad arrivare in finale. Occhio però al Palermo, che con la prospettiva dell’interesse degli arabi può creare un entusiasmo che può aiutare la squadra, con 20mila tifosi al seguito già contro la Triestina: può essere la mina vagante”.

 

 

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