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Squadra spenta, proprietà silente. Così non va, questa piazza merita risposte immediate

L'analisi dopo lo scialbo pareggio di ieri

Lo scialbo pareggio maturato contro la Gelbison ha lasciato molto amaro in bocca in tutto l’ambiente. Ancor di più rispetto al ko di Pescara. Perché la sconfitta di misura sul campo di una delle big del torneo ci può anche stare, il pareggio di ieri meno. Massimo rispetto per la matricola di mister Esposito, che ha strameritato di portare a casa il primo storico punto tra i professionisti, ma dall’Avellino ci si aspettava decisamente di più. La squadra di Taurino invece ha profondamente deluso. Lenta, impacciata, con poche idee e poca qualità. Incapace di trasferire sul rettangolo verde la costante carica trasmessa dal proprio pubblico. Un pubblico che ha dato ancora una volta una prova importante del suo amore sconfinato, bella cornice ieri al Partenio-Lombardi, e che adesso aspetta risposte importanti dai propri beniamini. A cominciare dalla difficile trasferta di Monopoli che può già diventare una sliding door fondamentale per la stagione dei lupi.

La piazza meriterebbe risposte anche dalla proprietà. Il silenzio della famiglia D’Agostino è assordante ma fa più rumore delle parole dello scorso 4 maggio. Scendere in campo in questo momento e fare finalmente luce sugli obiettivi stagionali della società sarebbe invece la scelta migliore. L’esser chiari e decisi potrebbe non piacere a tanti ma al tempo stesso diventerebbe toccasana per altri. A cominciare da squadra e allenatore che, con la pressione ulteriormente abbassata, potrebbero liberarsi di ansie e paure per provare a costruire qualcosa di bello. Degno della gloriosa maglia che rappresentano ogni maledetta domenica.

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