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Schiavi della Pay-Tv: i numeri della crisi del calcio italiano

Come ogni stagione conclusa, è l’ora di tirare le somme. Il 24 maggio la Figc ha presentato il Report 2016 sviluppato in collaborazione con AREL e PWC (Price Waterhouse Coopers) e presentato alla Camera dei Deputati. Sfogliando il report, strutturato in otto sezioni, tra cui anche gli aspetti della Nazionale, possiamo renderci conto delle cifre di cui stiamo parlando: oltre 4 mln di praticanti, circa 1 mln e 400 mila tesserati, 610 mila partite disputate in un anno, sono solo alcuni dei numeri della struttura del sistema calcistico italiano. L’analisi riporta anche sensibili paragoni con i dati dei principali campionati europei.

Iniziando a leggerlo si vede il momento grigio che il nostro calcio sta affrontando e quanto il nostro campionato sia dipendente dai Diritti TV. 4Oltre 1 Miliardo di euro l’impatto dei diritti tv, che rappresentano il 58% dei ricavi delle squadre di Serie A rispetto al resto dell’europea con una media generale del 41%. Questo dato è significativo perché indica l’impossibilità delle nostre società a produrre ricavi da altri settori determinando un calo delle entrate ed un aumento delle uscite.

Nell’ottica dello studio condotto, i massimi campionati italiani cioè Serie A, Serie B e Lega Pro vengono visti in una visione globale e i dati emersi ci indicano che tutto ciò ha prodotto circa 2,5 miliardi di euro con delle perdite del 3,6 miliardi; tant’è che vediamo ogni estate venir tagliata la testa a qualche società o depenalizzate durante il campionato. Ovviamente i più indebitati non sono i piccoli club, ma quelli appartenenti alla massima serie che ha visto indebitarsi per 379 mln di euro. Ciò è possibile o perché non si vendono i talenti, o perché i piccoli club non producono più giocatori appetibili per le Grandi, o in ultima ipotesi è calato cosi tanto il livello calcistico che mancano i calciatori che fanno cassa.

1Purtroppo il nostro calcio confrontandosi con la media europea si piazza mediocremente al 4 posto per quanto riguarda i profitti con 1,8 miliardi di euro; 1° l’Inghilterra (3,9), 2° la Germania (2,3),  3° la Spagna (2,0), e pericolosamente vicina in quinta posizione la Francia (1,5). Il primato lo abbiamo solo per la dipendenza da Diritti TV,basti pensare che la Germania la questione TV incide solo del 32%.

Questione stadi

L’Italia si piazza malissimo, in netto calo rispetto agli anni precedenti, appena una media di 21.586 spettatori addirittura in scala interna in calo anche rispetto alla Champions, Nazionale ed Europa League, che la vede quasi doppiare. Basti pensare che sono rimasti invenduti 8 mln di biglietti rispetto ad Inghilterra e Germania che si fermano a 1,3 mln di biglietti invenduti. E ritorniamo alla polemica che non ha fine della questione stadi con impianti oramai obsoleti e vecchi con una scarsa politica volta al rimpiazzamento o ad un ammodernamento. 3

Purtroppo il calcio italiano deve modernizzarsi in fretta poiché i dati parlano chiaro ed indicano lento declino del nostro campionato, le società non possono sopravvivere con i soli Diritti TV e i debiti crescono sempre più.

 

 

 

IL REPORT COMPLETO DELLA FIGC (CLICCA QUI)

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