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Avellino il guaio è servito: la trasferta di Bassano è quasi certezza. Si complicano i piani biancoverdi

Diventa ora dopo ora una certezza la possibilità di giocare la prima partita ufficiale dell’Avellino al Rino Mercante di Bassano del Grappa e non al Partenio-Lombardi, come previsto dal tabellone ufficiale di Coppa Italia. Le motivazioni sono note a tutti ormai (leggi qui) il rifacimento del manto erboso dell’impianto di via Zoccolari non è pronto e valutando i tempi tecnici dell’installazione, sembra ormai certo che non sarà disponibile per la partita di domenica. La partità di esordio ufficiale si disputerà in terra veneta con tutte le conseguenza che questo comperterà. Era stata ipotizzata la possibilità di giocare l’incontro in campo neutro ma questo a norma di regolamento potrebbe avvenire solo nel caso l’avversario non dispone di un campo omologato. Il Bassano non corre questo rischio e dunque la seconda scelta dovrà essere il campo invertito.

Un danno non da poco per i vertici societari che si ritroveranno ad iniziare la stagione con tante difficoltà di diverso aspetto. La prima sarà legata sicuramente all’ambizione di una squadra di voler giocare la prima partita tra le mura amiche. Una situazione assolutamente da non sottovalutare per una squadra nuova ma soprattutto giovane che nella sua prima uscita ufficiale ha bisogno di comprendere subito il calore e la voglia di calcio di questa piazza e di farne un’arma a suo favore. Una squadra che dovrà giocare molto la sua stagione sull’entusiasmo e sulla voglia di dare tutto per regalare al grande pubblico di Avellino una stagione senza patemi. La trasferta complica tutto, regalando agli avversari un vantaggio dal punto di vista emotivo ma soprattutto una mancata carica positiva per i lupi che solo il Partenio saprebbe dare.

C’è poi la grana legata alla prima di Coppa Italia per gli abbonati, incontro totalmente gratuito per tutti coloro che hanno sottoscritto il tagliando annuale. La trasferta di Bassano non potrà garantire questo e si aprirebbe uno scenario davvero incredibile.

C’è chi afferma che i lavori non andavano iniziati se non ci fosse stata sicurezza matematica di poterli concludere in tempo, chi sottolinea che gli operai impiegati nei lavori di sistemazione del fondo sul quale applicare il manto erboso era troppo esiguo rispetto all’importanza dell’opera. Restano meno di cinque giorni e il danno ormai sembra inevitabile. Far partire una stagione tra dubbi e incertezze in ogni caso non  è sicuramente un ottimo inizio.

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