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Diatriba Stadio: Il Comune di Avellino usa il pugno duro contro Taccone

Non c’è tregua in casa Avellino. Dopo le critiche di calciomercato e le parole di Gubitosa oggi arriva una doccia fredda, ghiacciata, dal Sindaco Foti di Avellino.

Il motivo?

Questioni inerenti lo Stadio Partenio-Lombardi, divenuto protagonista nella bagattella tra Comune, quindi l’amministrazione, e la società U.S. Avellino. Ci riferiamo sempre ai famosi 796 mila euro che dividono le due parti, il Comune pretendo il versamento di tale somma per l’utilizzo dell’impianto, Taccone d’altro canto mesi fa dichiarava che un accordo si sarebbe potuto raggiungere. Mesi di silenzio ed oggi la richiesta del Comune di Avellino.

La riportiamo per intero:

Considerato
– che il debito dell’U.S. Avellino 1912 s.r.l., per canoni non corrisposti dalla stagione calcistica
2009/2010 a quella del 2016/2017, ammonta a € 796.410,88 I.V.A. inclusa;
– che con nota prot. 75308 del 11/11/2016 lo scrivente Settore ha diffidato l’U.S. Avellino a versare la
somma di cui innanzi;
– che con nota prot. 84646 del 14/12/2016, a seguito di riunione tenutasi presso l’ufficio dello scrivente
alla presenza degli assessori ai lavori pubblici e patrimonio, nonché dei dirigenti e funzionari dei
Settori Patrimonio e Lavori Pubblici, dei rappresentanti dell’Ufficio legale del Comune e dei
rappresentanti amministrativi, tecnici e legali della società U.S. Avellino, inerente alla vicenda dei
canoni insoluti e ai lavori effettuati dalla società calcistica si era stabilito che tecnici del Settore Lavori
Pubblici, unitamente ai tecnici della società sportiva, avrebbero provveduto alla verifica dei lavori di
manutenzione straordinaria e alla loro quantificazione;
– che con nota prot. 1526 del 11/01/2017 lo scrivente Settore nel rappresentare la mancanza di sviluppi
sulla verifica dei lavori rappresentava la necessità di costituirsi in giudizio al fine del recupero dei
canoni non corrisposti.

DETERMINA
1) di ritenere le premesse parte integrante e sostanziale del presente atto;
2) di proporre, per i motivi espressi in premessa, la costituzione nel giudizio di cui sopra, svolgendo nei
confronti dell’ Ente ogni opportuna difesa e domanda;
3) di rimettere al Dirigente del Settore Avvocatura ogni determinazione di competenza anche istruttoria
ai fini del rilascio del mandato difensivo sindacale al legale che dovrà assumere la rappresentanza e
difesa in giudizio dell’Ente”.

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