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[ESCLUSIVA] Calcio Avellino, parla Ettore Lagomarsini: “Orgoglioso di essere in questa piazza. L’attaccamento alla maglia che c’è qui non lo si trova altrove”

Questo pomeriggio abbiamo trascorso alcuni minuti in piacevole compagnia del portiere della Calcio Avellino SSD, Ettore Lagomarsini che abbiamo sentito in esclusiva.

Con Ettore abbiamo parlato ovviamente di Avellino, ci ha parlato di questi primi mesi in Irpinia, del rapporto con il gruppo e con il mister Archimede Graziani, della settimana trascorsa in vista della gara con il Lanusei e dopo il ko di Fregene ma abbiamo parlato anche di tattica e dell’evoluzione del ruolo del portiere. Insomma tante belle curiosità da scoprire insieme.

– Ciao Ettore parlaci un pò di questi primi mesi qui ad Avellino, come è stato l’impatto, come stai ambientando?

“E’ stata una bella avventura da intraprendere, perchè oltre squadra, il blasone dell’Avellino, mi sto trovando bene anche in città. E’ una città molto bella, con persone calorose che ti fanno sentire tanto calore, cosa che si vede anche sul campo la domenica quando giochiamo sia in casa che fuori. Insomma mi sto trovando davvero molto bene e sono contento della scelta fatta in estate e spero di riuscire a dare tante soddisfazioni alla gente irpina che ci segue con passione”.

– Dal punto di vista sportivo bene l’inizio, unico passo falso domenica scorsa a Fregene. Da dove si riparte dopo questa batosta?

“E’ inevitabile che nell’arco di un campionato prima o poi arrivino le sconfitte, purtroppo ci sta, accade a tutte le squadre, partendo dalla Juve ad arrivare all’ultima squadra in terza categoria. Ovvio che quando si perde è buono perdere in questo modo, perchè vengono alla luce delle problematiche e delle lacune sulle quali lavorare e porre subito rimedio. Bene che si sia perso in questo momento del campionato, quando siamo ancora all’inizio e mancano oltre 30 partite alla fine e c’è margine per migliorare, allenandosi con serietà e capendo tutti insieme gli sbagli fatti e gli errori da evitare in futuro”.

– Per ripartire la gara col Lanusei, arriva nel momento giusto per riprenderci quel primo posto perso domenica scorsa? Una gara del genere dà subito maggiori stimoli?”

“Si, sicuramente sarà una gara difficile e molto interessante, loro arrivano da un bel momento e sono in questo inizio la sorpresa del campionato. Però giustamente ci dà l’opportunità immediata di ritornare in testa e sappiamo quando sia importante rimanere nelle zone alte di classifica, sia per il morale che per altri aspetti. Non dobbiamo caricare la partita, visto che sarà la settima di campionato, dobbiamo pensare che sia una partita come tante altre e vincere, pensando a fare bottino pieno partita dopo partita, indipendentemente dagli avversari. La classifica è ancora presto per guardarla ma bisogna ragionare a un passo alla volta”.

– Come ti trovi con il gruppo e il rapporto con mister Graziani?

“Siamo un gruppo solido, ci sono dei grandi professionisti ma anche a livello umano siamo un gruppo di grandi uomini, che si siamo compattato subito da Sturno, visto che venivamo da condizioni difficili per come è iniziata questa avventura e abbiamo creato immediatamente una sintonia fantastica, superando i problemi che si presentavano. Bisogna ringraziare i ragazzi che hanno sposato questo progetto ambizioso, consci di poterci prendere tante soddisfazioni. Anche il mister è uno che vuole molto lavoro, predilige la serietà e il rispetto e tanta partecipazione alle sue idee di gioco. Mister Graziani è uno che anche in Serie D propone dei modi di gioco diversi, propone un calcio moderno, cosa che in questa categoria è impensabile trovare e lo vediamo ogni domenica, quando si trovano squadre che giocano quasi tutte allo stesso modo, senza mai provare a cambiare. Abbiamo lavorato bene con lui e lo staff, perchè siamo partiti in ritardo rispetto agli altri e abbiamo incominciato davvero molto bene il campionato e il merito è anche del mister. Ora bisogna continuare a lavorare bene come fatto fin’ora”.

– Ettore il ruolo del portiere si sta differenziando rispetto al passato, con il portiere che deve essere anche bravo con i piedi e ad impostare il gioco. Volevamo sapere cosa ne pensavi di questo nuovo modo di vedere il ruolo e non più il portiere statico di una volta.

” Il calcio è cambiato, una volta bastava che il portiere stesse in porta e parasse, e faceva il suo compito. Il ruolo del portiere veniva visto come un ruolo a parte, nella squadra. Ora invece appunto viene chiesto anche di impostare, di essere non dico al centro del gioco ma avere un ruolo importante nello sviluppo dell’azione. Anche il portiere deve essere un giocatore completo e deve sapere giocare con i piedi e far partire azioni per la difesa, è quello che gestisce la linea difensiva, deve sapere giocare anche fuori dall’area, quando la squadra è in pressing alto e tenere la compagine compatta. Insomma ha dei compiti importanti, cose che in allenamento vengono provate e poi ovviamente si possono migliorare ogni volta. L’allenamento e il lavoro giornaliero ti portano a migliorare tanti fondamentali”.

– Avellino storicamente è stata una piazza che ha lanciato tanti portieri, partendo dai tempi della Serie A per finire ora agli ultimi anni in Serie B, sono passati per il Partenio tanti portieri che ora sono in massima serie. Si senti di essere nella piazza giusta per fare anche tu questo salto di qualità?

“Parlare del blasone e della storia dell’Avellino è inutile, si sa già tutto. Non solo come portieri, ma anche in altri ruoli sono stati lanciati tanti ottimi giocatori anche di recente che militano in Serie A. Ovvio sarebbe bello ripercorrere le gesta di tanti campioni passati qui, ma ora l’obiettivo è stare con i piedi per terra e pensare a quella che è la nostra categoria, pensare a far bene, regalare tante soddisfazioni ai tifosi e poi gli obiettivi personali vengono dopo. Ma per ora siamo concentrati solo alla gara di domenica”.

– Per un portiere quanto può essere importante la compattezza del reparto difensivo e i movimenti della difesa per avere successo?

“Tantissimo, ormai si parla di reparto, il portiere fa parte della difesa insieme ai difensori e non è più un ruolo a sè come dicevo prima. Ovvio poi dipende anche dal modo di giocare che impone l’allenatore che può anche trascurare il portiere dalla fase di possesso e quindi si diventa di nuovo un ruolo a parte, ma come detto, il portiere ormai è un membro di fatto della difesa, un ultimo uomo che controlla i movimenti e i piazzamenti dei compagni e richiama se c’è qualche uomo che è sfuggito o una marcatura saltata”.

– Infine cosa ti senti di dire ai tifosi dell’Avellino e ci racconti l’emozione di giocare al Partenio?

“Ai tifosi cosa dire, sono unici, lo sanno che ci danno una marcia in più sia in casa al Partenio che in trasferta. Davvero loro non hanno nulla a che vedere con la Serie D. Sono fantastici e possiamo solo che ringraziarli, cercando di ripagare il loro affetto e sostegno, anche quotidiano, con dei bei risultati. La prima al Partenio molto emozionante, giocare in uno stadio, in cornici di pubblico come questa di Avellino è davvero stupendo. Neanche in Serie C c’è uno spettacolo simile. Ad Avellino si respira calcio e l’amore per la maglia che c’è qui lo si vede davvero da pochissime altre parti. Qui il calcio è vissuto visceralmente, fa parte della vita quotidiana, è nel dna della gente e lo vediamo ogni domenica. Cercheremo di non deludere l’affetto e la fiducia di questa gente straordinaria a partire da domenica, che già so saranno in tantissimi a spingerci verso la vittoria”.

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