Schiacciate e stoppate: Hamady N’diaye, l’uomo in più della Sidigas

Il nome di Hamady N’diaye, centro senegalese di 213 centimetri, era sicuramente sconosciuto alla maggior parte degli appassionati della Scandone fino al 19 agosto scorso, data in cui è stato formalizzato l’accordo tra il sodalizio biancoverde ed il cestista nativo di Dakar. Poco male, si diceva, anche in virtù del fatto che le gerarchie nel reparto centro erano già prestabilite: Fesenko il titolare, N’diaye la riserva, addirittura temporanea se consideriamo il rientro di Shane Lawal, programmato per la seconda parte della stagione. N’diaye, insomma, era chiamato ad un mero compito di sostituzione, per tamponare l’emergenza lunghi.
Ma l’ex Kings, che ha subito dimostrato a tutti di essere un ragazzo perbene e volenteroso, non si è mai sentito un rincalzo all’interno di questo roster, impegnandosi fin dall’inizio per farsi apprezzare da compagni, allenatore e tifosi. N’diaye è un giocatore che interpreta la pallacanestro in maniera semplice, cercando sempre la verticalità e di tradurre in massima efficacia la sua imponente fisicità, come testimoniano le numerose schiacciate( high stagionale di 6 nella sfortunata trasferta a Salonicco) che mette a segno ad ogni partita, perfettamente servito da alley-oop dei suoi compagni. In difesa, poi, si è rivelato fin dalla prima partita un fattore per i suoi: grazie alla sua agilità, infatti,è in grado di difendere anche sugli esterni, dunque consente a coach Sacripanti di poter attuare una miriade di rotazioni difensive. E’ uno dei pochi giocatori della Lega che rende spettacolare anche la difesa, grazie alla sua specialità: la stoppata; non è un caso che stia dominando questa statistica con una media di 2,8 a partita. Un altro numero che testimonia quanto di buono stia facendo in questo inizio di stagione è la statistica sulla valutazione, sempre positiva ad ogni gara, con una media di 8,9 ed un high di 24 raggiunto proprio nell’ultima vittoriosa gara contro l’Olimpia Milano.
Volendo andare oltre i freddi numeri, è visibile a tutti il miglioramento costante di partita in partita che “Hamadone” (così lo chiamano affettuosamente alcuni tifosi avellinesi di cui sta diventando pian piano un beniamino) sta compiendo: testimonianza, come già accennato, di doti caratteriali oltre che tecniche; doti che, si spera, possano aiutare Avellino a lottare per qualcosa di importante in questa stagione.
Il ritorno di Fesenko, insomma, con uno N’diaye in questa forma, può essere gestito con la massima calma dallo staff medico della Sidigas.