
Puntare al primato al termine del girone d’andata è il sogno della Sidigas Avellino e di tutto il popolo irpino che domenica sosterrà la formazione di coach Sacripanti nel posticipo del PaladelMauro contro la Virtus Segafredo Bologna. Per la Scandone sarebbe la quarta vittoria consecutiva dopo i successi a Pesaro e Sassari intervallati da quello in casa con Capo d’Orlando.
“Siamo consapevoli di essere una squadra forte. Ad inizio anno abbiamo pagato il fatto di non aver fatto tutti insieme la preparazione precampionato. Adesso che ci stiamo allenando insieme le cose vanno come ci aspettiamo.” Così Salvatore Parlato intervistato da AvellinoTv. L’ala avellinese conferma l’ambizione di voler esserci alla Final Eight, obiettivo raggiunto già da due partite: “Siamo contenti di questo record 10 vittorie e tre sconfitte. Esserci a Firenze era l’obiettivo minimo a conferma che abbiamo una squadra attrezzata. In Coppa abbiamo pagato le difficoltà che riserva ogni singola gara dettate sia dalla qualità degli avversari sia dal fattore ambientale. Ad Ostenda non possiamo sbagliare se vogliamo proseguire la nostra avventura in Europa. Peccato per i ko con Bonn e Nanterre in cui abbiamo dominato per 35′. Questo girone di Champions League si è confermato difficile ed equilibrato.”
Sul prossimo avversario in campionato, Parlato avvisa della pericolosità data dal duo Alessandro Gentile – Pietro Aradori: “Avranno bisogno di una vittoria per avere la certezza di andare a Firenze. Hanno tanti punti nelle mani. Gentile offre taglia fisica e capacità di giocare vicino a canestro. Avellino dovrà difendere bene: soltanto da qui potremo costruire la vittoria.”
Alla domanda su quale sia il segreto di questo gruppo e le differenze con quelli delle ultime due stagioni, Parlato spiega: “Sono tre team diversi. Quest’anno abbiamo una squadra tranquilla e molto professionale in cui ognuno sa cosa fare. Abbiamo quell’esperienza in più quando si verificano alcune situazioni di gioco. Trascorriamo tanto tempo insieme per via anche dei viaggi di Coppa.”