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Avellino, la metrica dell’esperienza: l’indice che misura la maturità della rosa

Uno strumento di lettura sulla struttura dell’organico biancoverde

Nel calcio, spesso l’esperienza viene evocata come valore intangibile, ma quando si affronta un campionato come la Serie B, tradurla in numeri può essere un modo agevole per prevedere l’adattabilità di una rosa. Tornato in cadetteria dopo sette anni di assenza, l’Avellino vi si presenta con un organico tutt’altro che sprovveduto. Per misurare la maturità tecnica del gruppo a disposizione di Biancolino, abbiamo adottato un indicatore sintetico: l’indice di esperienza in Serie B (IESB), calcolato attraverso un modello scalare ponderato e una formula che restituisce un valore in centesimi.

Avellino, la metrica dell’esperienza: l’indice che misura la maturità della rosa

Per calcolare il suddetto indice, abbiamo adottato una scala in cui ogni giocatore dell’attuale rosa biancoverde – abbiamo considerato solo i 27 che dovrebbero far parte della lista di Biancolino – ha ricevuto un punteggio, che va da 0 a 25, sulla base delle presenze accumulate in cadetteria. Di seguito la griglia utilizzata:

  • 0 presenze: 0 punti (Daffara, Pane, Todisco, Marchisano, Enrici, Manzi, Milani, Palumbo, Russo, Patierno, Lescano)
  • 1-10 presenze: 1 punto (Gyabuaa)
  • 11-30 presenze: 3 punti (Kumi)
  • 31-60 presenze: 6 punti (D’Andrea, Crespi, Sounas, Cancellotti, Besaggio)
  • 61-100 presenze: 10 punti (Simic, Cagnano, Panico)
  • 101-150 presenze: 15 punti (Armellino, Iannarilli, Palmiero, Favilli)
  • 151-200 presenze: 20 punti (Rigione)
  • 201-250 presenze: 25 punti (Insigne)

Avellino, la metrica dell’esperienza: cosa dice il nostro modello

I punteggi assegnati, sulla base delle presenze in Serie B, portano a un totale di 169 punti. La media per giocatore è quindi pari a 6,25. Dividendo la media per il punteggio massimo, e moltiplicando poi per 100, si ottiene pertanto l’indice di esperienza in Serie B dell’attuale organico biancoverde.

IESB: (6,25:25) x 100 = 23,18%

Questo valore riflette un profilo tecnico interessante. Non si tratta di una rosa interamente navigata, ma nemmeno di un gruppo inesperto. Sei giocatori superano quota 100 presenze in cadetteria e garantiscono quindi solidità e affidabilità sia in termini di conoscenze che di temperamento. Altri si collocano nella fascia intermedia, mentre sono undici i profili ancora sprovvisti di gettoni nel torneo cadetto.

Questo equilibrio non è casuale, ma è frutto di una strategia ben precisa. Il diesse Aiello ha infatti volutamente deciso di costruire una rosa che tenesse insieme esperienza e gioventù, immediatezza e prospettiva. Con questo tipo di ossatura, l’Avellino spera in pratica di riuscire a calarsi subito nel nuovo torneo – senza patire il salto – e di costruire poi con tempo, pazienza e lungimiranza l’affermazione dei giovani.


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