BASKETSCANDONE

La retrocessione della Scandone: un progetto fallimentare figlio di tanta presunzione

Due anni di sofferenze ed un verdetto inappellabile

La Scandone è fuori dal basket che conta. La retrocessione in C Gold sul campo arrivata ieri sera in gara 3 contro la Virtus Bava Pozzuoli mette fine a due anni di anomalia e annaspamento nel campionato di serie B. La delusione è fortissima così come la consapevolezza di un progetto in cadetteria, iniziato due anni fa, con basi debolissime e terminato col peggiore dei verdetti che un campo da gioco potesse sentenziare.

“La Scandone ha vinto ancora. Questa è la vittoria di una grande storia cestistica di questa provincia e dell’intera comunità. Ci hanno dato morti per tre volte consecutive e per tre volte abbiamo dimostrato di essere vivi e vegeti. L’ultimo minuto è sempre quello che ci ha consentito di vincere.” Sono queste le dichiarazioni rese in una conferenza stampa al PaladelMauro il 28 settembre 2019 da parte del Sindaco di Avellino, Gianluca Festa, nel spiegare il perché di tenere in piedi il club biancoverde già all’epoca sull’orlo del baratro economico-giudiziario e aggredito da tanti debitori che all’epoca battevano cassa. Il destino – paradossalmente- ha voluto che proprio poche ora fa sul campo fosse l’ultimo minuto a cacciare indietro i tentativi  disperati di rimonta guidati da capitan Riccio ed evitare quello che è un dramma sportivo.

Un dramma frutto di scelte sbagliate da parte di chi come il Sindaco (ma non solo) ha voluto ad ogni costo esporsi e metterci la faccia nel tenere in piedi le flebili speranza di salvare la storica matricola della Scandone a costo di garantire l’iscrizione in serie B (gesto passato alla ribalta sportiva nazionale) e reperire imprenditori che lo affiancassero in questa impresa sportiva iniziata male e finita peggio. Alcuni ipotizzavano la speranza che De Cesare risolvesse i suoi problemi giudiziari e tornasse alla guida del club riportandolo dove era fino a maggio 2019 ovvero la serie A. Uno scenario francamente impensabile.

Siamo curiosi di ascoltare le parole del Sindaco andato via dal palasport pochi istanti dopo la sirena finale di gara 3. Magari in qualche diretta social del lunedì sera cui ha abituato. Adesso dovrà metterci la faccia.

Sul campo la Scandone ha meritato di retrocedere. I sei punti di penalizzazione hanno dato l’input affinché la penalità venisse annullata nel più breve tempo possibile. Per il resto Avellino è stata incapace di vincere alcune gare abbordabili contro avversari meritevoli di vincere sfruttando gli errori dei lupi che per meriti propri. Se nel primo anno di serie B era stata la pandemia a terminare anzitempo i campionati, quest’anno la competizione sportiva ha sancito il fallimento tecnico-sportivo di due anni di sofferenza, errori su errori, giocatori di medio-basso livello fatta eccezione per alcune individualità che il prossimo anno sicuramente troveranno sistemazioni migliori di una serie B di bassa classifica.

Il futuro parla di serie C Gold. I mesi estivi vedranno ritornare prepotentemente sulla scena la questione giudiziaria col la vicenda del concordato. Senza dimenticare i debiti da onorare che condizionano la prossima iscrizione a campionati Fip con la matricola della Scandone tanto agognata. Un passaggio determinante ma che non preclude la possibilità di come si stia guardando intorno affinché si possa ripartire daccapo con un nuovo progetto. Magari già da un campionato di livello medio-alto. L’auspicio è che se dovesse andare in porto tale possibilità resti fuori chi oggi ha portato la Scandone in serie C Gold.

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