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Scandone Avellino, il pagellone della stagione della retrocessione. La voglia non basta

Le pagelle dopo una stagione tribolata che si è conclusa nel peggiore dei modi

Allenatori

De Gennaro 5: Allenatore fino alla sconfitta contro Catanzaro nella prima partita della seconda fase. È rimasto troppo ingabbiato nella sua concezione di gioco e di gestione da squadra di Serie A (essendo stato per oltre 15 anni il vice). Troppe volte è sembrato perdere l’attenzione e il controllo sui giocatori, chiedendo più di quello che potessero dare e ottenendo invece ancora meno. Il suo amore per la piazza è indiscutibile, ha avuto il coraggio di dimettersi quando ha visto che la situazione non era più gestibile. Dimissioni che sono state misteriosamente respinte per poi essere esonerato poche settimane dopo.

Robustelli 5.5: Subentra in corsa a De Gennaro ridando subito entusiasmo. Durante la sua gestione la Scandone mostra un gioco sicuramente più efficace, puntando molto sulla difesa e la ripartenza in contropiede. Non è riuscito a risolvere i problemi riguardo l’aspetto mentale della squadra, che spesso è risultata superficiale e nervosa in campo. Questi problemi sono emersi già nella sfida contro Reggio Calabria e hanno, per stessa ammissione del coach, condizionato irreparabilmente la serie contro Pozzuoli. Difficile comunque chiedere di più da un ragazzo alla sua prima esperienza da allenatore professionista.

Giocatori

Costa 5+: non fa piacere giudicare in questo modo un giocatore da cui ci si aspettava molto di più. Le doti atletiche sono innegabili, la velocità è sicuramente il suo punto di forza. Troppe però le lacune al tiro e nella gestione della palla. Ha litigato con il ferro tutta la stagione senza riuscire a servire con continuità i compagni, forzando spesso nel tenere la palla in mano (come successo in Gara 3 contro Pozzuoli). Qualche lampo sporadico non basta per poter salvare una stagione.
Sousa 6+: genio e sregolatezza. La sua regular season è probabilmente da 7.5, il vero trascinatore della squadra. Le sue prestazioni nei playout , nel momento più decisivo per la squadra, sono state altamente insufficienti. Durante tutto il campionato ha dimostrato un repertorio tecnico di alto livello per la categoria, chiudendo la maggior parte delle partite come il top scorer della squadra. Nei playout è mancata la sua leadership e i suoi punti, forzando troppo spesso il tiro senza mai trovare continuità.
Ani 6.5: forse il giocatore più interessante della squadra, sicuramente uno dei più continui. Non spicca in altezza e nel fisico, eppure è sempre lì a dare battaglia a rimbalzo. Il suo supporto sotto le plance è sempre stato importante, mostrandosi troppo timido in alcuni casi in attacco. Data la giovane età e i già grandi progressi rispetto alla stagione precedente, è un giocatore da tenere d’occhio.
Riccio 6: capitano ed avellinese di nascita, basta questo per dire quanto lui ci tenesse a salvare Avellino. Tantissima voglia messa a disposizione della squadra, mancando però di continuità specialmente nella regular season. Si è fatto invece trovare pronto proprio nei momenti più importanti (memorabile il canestro della vittoria in Gara 4 contro Reggio Calabria). Nella sciagurata Gara 3 di Pozzuoli è l’ultimo a mollare.
Trapani 4.5: sembra purtroppo sempre fuori contesto. Rallenta la squadra senza riuscire a creare spazi per servire i compagni. Pecca tecnicamente in attacco, dove oltre a qualche sporadico tiro da 3 non possiede nessun’altra soluzione efficace. La sua stazza lo condiziona in difesa, dove molto spesso ha sofferto gli esterni più fisici.
Monina 6: La sua regular season è stata alquanto agrodolce, condizionata da un infortunio. Nelle fasi finali della stagione, specialmente nella serie contro Reggio, dimostra un grande senso della posizione in attacco e un’ottima aggressività a rimbalzo (dove in campionato ha sofferto). Da rivedere in difesa, altamente falloso.
Mazzarese 6: è uno dei giocatori più intelligenti e, quando in forma, determinanti. La sua abilità nel sporcare palloni e nel leggere le situazioni difensive è semplicemente impressionante. La voglia di fare bene sfocia spesso in un’eccessiva foga, che lo porta a commettere falli evitabili. Timidissimo in attacco, dove troppe volte ha rifiutato tiri aperti e non contestati. Cala nella seconda parte di stagione, dovendo giocare spesso da lungo adattato. Deve lavorare sul reparto offensivo.
Marra 5.5: protagonista, nel bene e nel male, praticamente di ogni partita della Scandone. È, dopo Sousa, il principale marcatore della squadra, litigando però tutta la stagione con le percentuali. Tantissimi i tiri presi, spesso forzati. Autore di alcune prestazioni importanti, paga un lato mentale che lo ha portato a commettere superficialità non di poco contro, come nel caso dell’espulsione sella serie contro Reggio a causa di un pugno sul naso fasciato di Roveda.
Mraovic 6: voto più di stima che di altro. Complicato valutarlo visti i pochissimi minuti concessigli da entrambi gli allenatori. Quando entra però si fa sempre trovare pronto, trovando spesso il canestro e non mancando mai di grinta e voglia. Meritava forse più fiducia.

Giocatori ceduti a stagione in corso

Janelidze SV: doveva trascinare il reparto lunghi della Scandone. Gioca una sola partita in Supercoppa, infortunandosi e accasandosi immediatamente dopo alla Scaligera Verona.
Galipò 6: è uno dei protagonisti di quella piccola striscia di tre vittorie consecutive ad inizio stagione. Lascia la squadra senza venire sostituito adeguatamente.
Brunetti 5.5: prima parte di stagione assolutamente memorabile. Si impone come uno dei migliori lunghi del girone d’andata, sia dal punto di vista offensivo che ai rimbalzi. Scompare completamente nel girone di ritorno, lasciando la squadra poco prima della seconda fase.
Marzaioli 5: l’unico “superstite” della passata stagione. Il suo repertorio tecnico non è sicuramente eccelso, ma nelle prime partite riesce quantomeno a dare un apporto da sufficienza. Scompare gradualmente dalle rotazioni, lasciando la squadra contemporaneamente a Brunetti.
Ragusa 4: quanto fatto vedere ad Avellino mostra un giocatore che non è probabilmente ancora pronto per questo campionato. Il suo ruolo è il centro, ma in area soffre contro tutto e contro tutti. La sua partenza lascia comunque un vuoto nelle rotazioni che non viene colmato.

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