
La sconfitta rimediata a Pagani (3-1) ha decretato in casa Avellino l’esonero di Ignoffo e l’avvento in panchina di Eziolino Capuano. Un avvicendamento registratosi in un clima surreale, tra voci e scelte altalenanti e nella mancanza assoluta di rispetto e professionalità nei confronti della piazza e dell’ex tecnico, silurato a sua insaputa mentre stava dirigendo un allenamento. Il caos continua a regnare sovrano negli ambienti biancoverdi, dove sembra che tra campo e questioni extra-calcistiche non possa davvero esserci mai pace. Al netto della discutibilità del modus operandi, però, c’è da dire che in un contesto simile probabilmente il nuovo allenatore è uno dei pochi uomini capaci di dare una svolta ad un ambiente piatto, stanco e confuso. Il suo arrivo in panchina arriva nel momento più difficile, con un calendario che fa tremare le vene e i polsi, ma ora c’è l’assoluto bisogno di reagire. E chissà che Capuano non possa dare una mano in termini di stimoli e di rabbia per frenare già domani l’arrembante Bari e regalare un minimo di positività al mondo Avellino.
Con l’ex tecnico del Rieti si ripartirà dal 3-5-2 già adottato da Ignoffo, seppur con delle significative novità in termini di interpretazione. Quello che dovrà recuperare l’Avellino è però la fame agonistica, la voglia di morire su ogni pallone, il desiderio di vincere. È in questo senso che ci si aspetta il principale apporto da parte di Capuano, abile nelle vesti di motivatore e capace di tirare fuori il meglio anche da calciatori in difficoltà fisica e mentale. Uno di questi è Diego Albadoro, centravanti spuntato del lupo che però partirà titolare nella gara col Bari. Tirato a lucido nella testa prima ancora che nel fisico, l’ex Ternana potrebbe ritrovare fiducia e rivelarsi così una pedina importante per il campionato dell’Avellino. Domani i biancoverdi vivranno l’alba di una nuova gestione tecnica: e se fosse proprio Alba…doro a far sorgere il sole?