È un Avellino giovane: quasi 2.000 minuti per gli under. Il retroscena di mercato de Il Mattino
Funziona la linea verde dell'Avellino, in termini di risultati ed economici. La scelta è indovinata

La linea verde adottata dall’Avellino per questo campionato di Serie B inizia a dare i primi frutti, in termini di risultato ed economici. L’edizione odierna de Il Mattino ha analizzato l’andamento degli under biancoverdi nelle prime dieci giornate.
Subito balza all’occhio il drastico abbassamento della media età dei lupi: a Modena, alla seconda giornata, Biancolino ha schierato un Avellino esperto, con un’età media di 29,3 anni. A Pescara, dopo sette turni, l’età media si è abbassata di oltre 4 anni, arrivando a 25 anni, grazie alle presenze, dal primo minuto, di ben quattro 2004 (Daffara, Missori, Kumi e Crespi), di un 2005 (Milani) e di un 2002 (Palumbo, che under non è – lo stesso dicasi per il 2003 Fontanarosa -, ma rimane comunque un under 23).
La linea verde e il gruzzoletto dalla Lega di B
Contro la Reggiana verrà sfondata la soglia dei 2.000 minuti trascorsi sul rettangolo di gioco dagli under italiani (quindi non è considerato Milani, in quanto nazionale venezuelano). Si riparte dai 1.895 minuti collezionati da Crespi (595), Missori (602), Kumi (589), Daffara (90) e dallo sfortunato D’Andrea (19). Numeri non fini a se stessi, ma che portano nelle casse della società un bel gruzzoletto.
Per Crespi, che è di proprietà, l’Avellino incassa il 100% del minutaggio, mentre per i giovani in prestito il 75%, come da regolamento. Una scelta apprezzata e condivisibile, alla luce degli investimenti fatti negli anni. Un modo per rientrare, anche solo in piccolissima parte nelle spese. Il motivo per il quale lo scorso gennaio e durante l’ultima finestra estiva di mercato, l’Avellino abbia accantonato l’idea di portare in biancoverde elementi esperti quali Petermann, Radunovic, Bastoni o Frabotta.




