
La piazza avellinese è una polveriera pronta ad esplodere. Clima teso in città con i tifosi di Avellino e Scandone che chiedono spiegazioni sul momento nero delle due realtà principali irpine. E le spiegazioni le chiedono al capo di tutto, a colui che possiede la proprietà delle due squadre, ovvero il patron della Sidigas, Gianandrea De Cesare.
Un uomo sempre abbastanza schivo dinanzi a telecamere e microfoni, un uomo che ha sempre preferito far parlare i fatti invece che fare chiacchiere inutili, un uomo a cui non piace comparire in pubblico e apparire, ma preferisce stare nell’ombra e far operare i suoi collaboratori. Quando va tutto bene è una scelta che nessuno discute, ad esempio in questi anni di Scandone, nessuno mai chiedeva la sue presenza costante, quando tutto remava a gonfie vele e purtroppo è mancato solo il tassello di una vittoria di un trofeo per suggellare un grande lavoro fatto. Però in questo momento di caos la piazza chiede solo e soltanto lui, i tifosi vogliono solo le sue parole in una conferenza stampa.
Una conferenza chiarificatrice, che spieghi un pò il momento che sta vivendo la sua gestione delle due importanti realtà sportive. Una, l’Avellino, che sta accumulando figuracce in una serie dilettantistica, perchè perdere nello sport ci sta, ma con figuracce e umiliazioni no. La gente e la stampa si chiede cosa vuole fare il patron, quei milioni presentati al sindaco Ciampi in estate, quel progetto, dov’è? La gente vuole chiarezza. Per non palare della Scandone che nelle ultime partite ha preso scarti umilianti da mini basket, con giocatori che sembrano entrare in campo solo per presenza e non per dimostrare il loro valore. Quotidiani, anche nazionali importanti, rilanciano notizie di conti in rosso, gente non pagata, Sidigas in crisi e pronta a cedere i pezzi pregiati. La gente questo chiede al patron, e vuole sapere la verità.
De Cesare che ha anche rotto il silenzio, parlando ieri sera ad una tv locale. Un’intervista abbastanza schiva dove ammette che nel calcio sono stati fatti errori e che, citando testuali parole, “la macchina non ha mai convinto del tutto”, insomma, il patron ha fatto capire che del progetto calcio non è stato mai pienamente soddisfatto. Poche parole sul basket, dove ha ammesso che la situazione è pesante, ma c’è gente con la giusta esperienza per risolvere la cosa, visto che nel basket, la sua società sta operando da diversi anni.
Poche parole, che però non servono. La piazza vuole sapere altro, non serve far sentire la propria voce per pochi minuti al telefono, nel calcio bisogna metterci la faccia. Vogliamo sapere la verità, in una conferenza stampa pubblica, rivolta a tutti i tifosi e a tutta la città che per anni l’ha omaggiata per i grandi risultati raccolti nel basket. Ora è il momento di rispettare questa gente, già mortificata e offesa in passato da altri personaggi. Ci dimostri la bontà del suo progetto è come intende intervenire prima che sia troppo tardi.