Patierno: “Ad Avellino ti senti calciatore, le mie figlie amano la città”. Su Biancolino, Lescano e il futuro
L'attaccante biancoverde si è raccontato a TeleSveva: il suo passato, il presente e i progetti futuri

In una lunga intervista rilasciata a TeleSveva, nella sua Bitonto, l’attaccante dell’Avellino, Cosimo Patierno si è raccontato a cuore aperto, a iniziare dalla sua esperienza in biancoverde e dalla promozione in Serie B conquistata quest’anno: “È stata un’annata fantastica, Avellino vive di calcio, ho vissuto un’emozione indescrivibile. All’inizio è stato difficile, siamo partiti male, le aspettative erano alte dopo la vittoria in Coppa contro la Juve Stabia. La sconfitta a Picerno ci ha spezzato le gambe, ma pian piano la squadra è venuta fuori, anche col cambio di allenatore. C’è stata la svolta. Il primo a pagare è sempre l’allenatore, ma è il calciatore a dare qualcosa in più. La società ci è stata vicino, ci hanno tranquillizzati e alla lunga siamo venuti fuori. Fino a gennaio c’era anche il Benevento in corsa, poi siamo rimasti noi e il Cerignola a cui faccio i complimenti”.
Patierno, la doppietta al Catania e il sogno Serie B
Patierno ha parlato del momento in cui ha creduto di avercela fatta: “La doppietta al Catania? È stata una partita spettacolare, un’emozione assurda e quel giorno, al ritorno in aereo da Catania, ho avuto la consapevolezza che avremmo vinto il campionato. Ricordo il silenzio dello stadio dopo i due gol. Durante la rifinitura al Partenio-Lombardi c’erano 5.000 tifosi dell’Avellino, che c’hanno caricato dal primo all’ultimo minuto di allenamento. Sapevamo fosse una partita difficile, ma anche che se fossimo tornati a casa con un risultato positivo, avremmo potuto vincere il campionato. Il momento più bello resta il triplice fischio a Potenza col Sorrento“.
Sul presente e sul futuro, che spera possa essere in Irpinia: “A gennaio la società mi ha prolungato il contratto. Hanno capito il Patierno persona, prima ancora che il giocatore. Spero che questa fame, questa cattiveria mi accompagneranno in una nuova categoria. Resto ad Avellino? Sicuramente sì, il contratto scade il 2028, da parte mia c’è la volontà di restare, poi è la società a decidere. Il mio sogno era arrivare in Serie B e dare una soddisfazione a mio padre, che ha sempre creduto in me, anche nei momenti bui della mia vita. Dopo la squalifica avevo deciso di smettere, poi mio padre e il mio avvocato mi hanno fatto un bel regalo e sono ripartito da Francavilla”.
Patierno, il rapporto con la piazza, con Biancolino e Lescano
Patierno ha raccontato le sue aspettative per la B e il rapporto con la piazza biancoverde: “Ora mi godo la nuova stagione, ma ho ancora qualche altro sogno da esaudire. Non vedo l’ora di ricominciare, è una sfida con me stesso. Sarà difficile ma anche tanto entusiasmante. Ci sono state offerte di mercato, ma quando parlo con le mie figlie, per loro esistono solo Avellino e l’Avellino. Sono contento per i ricordi che si porteranno dietro in futuro. I festeggiamenti per la B? Sono durati un mese, dal 19 aprile al 19 maggio. L’entusiasmo è tantissimo, Avellino vive di calcio. A volte quando lo racconto ai miei amici non ci credono, ma gli avellinesi vivono di calcio 24 ore al giorno. Nell’ultimo periodo non potevo uscire di casa, i tifosi erano dappertutto. Ma ad Avellino ti senti calciatore“.
Il rapporto con Biancolino e Lescano: “Col mister ho un grandissimo rapporto, c’è stata fiducia sin dal primo giorno. Ero fermo da un mese e alla prima partita, senza neppure un allenamento mi ha buttato in campo e ho fatto una doppietta contro il Foggia. Al ritorno, dopo la sconfitta contro il Foggia, abbiamo collezionato 11 vittorie di fila, a partire dalla vittoria col Crotone, dove ho segnato al 96′. In quel momento abbiamo capito che potevamo farcela. L’arrivo di Lescano? All’inizio tutti pensavano che ci potesse essere competizione tra me e lui. Il primo giorno l’ho invitato a pranzo e ha capito come stare ad Avellino. Sono stato il primo a essere contento del suo arrivo, così le responsabilità ce le siamo divise. Un po’ di squadre si sono avvicinate, ma ho sempre avuto voglia di restare ad Avellino e la società mi ha prolungato il contratto. Dove mi vedo in futuro? Mi piacerebbe fare il direttore sportivo, ma mi piace molto la ristorazione, chissà…“