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Calcio – Fallo di mano: cambia il regolamento, addio alla volontarietà, arriva la “norma dell’orologio”

In questi giorni di pausa del campionato, in Lega Calcio si è riunita una assemblea di arbitri e allenatori per discutere dei progressi del Var, su cosa debba ancora migliorare la tecnologia. Uno dei temi più discussi è il fallo di mano, che spesso, in modo particolare sui rigori, è motivo di dibattiti e diatribe lunghissime. E’ rigore, non è rigore. Volontario o involontario. 

Pare infatti che durante la discussione abbia tenuto banco la revisione del concetto di volontarietà sul tocco di mano in area. Ciò che manca attualmente è una linea chiara per tutti i direttori di gara, un protocollo standard da seguire per evitare incongruenze nei giudizi degli episodi. Questo ha portato in alcuni casi allo scoppio di forti polemiche ampiamente evitabili nei caldi post-partita. Purtroppo la decisione in questo caso è sempre soggettiva e varia da arbitro in arbitro.

Dopo aver analizzato alcuni casi limite, si è arrivati a definire la cosiddetta “regola dell’orologio”. Vale a dire una “norma” non scritta secondo la quale se un difensore prende il pallone con le braccia posizionate oltre un limite predefinito (all’incirca quello delle 4.40), potrebbe venire sanzionato con il rigore.

Il problema specifico verrebbe così risolto, almeno nella maggior parte dei match. Ci sarebbero da migliorare ancora i casi limite, come i tocchi col braccio a seguito del rimbalzo del pallone sul proprio corpo o dopo leggerissime deviazioni altrui. Casi che col tempo andranno definiti per provare a creare, nel limite del possibile, una linea univoca e chiara per dirigere le gare nel migliore dei modi ed evitare sanguinose polemiche che spesso, soprattutto dopo questi casi, sono davvero lunghe e deleterie.

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