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Il Comune fa causa all’Avellino: Taccone costretto a difendersi

La querelle è la sempre la stessa. Stavolta il lieto fine non c’è. E si andrà nelle aule dei Tribunali. Da una parte il Comune, dall’altra Taccone. L’amministrazione rivendica canoni mai pagati dal 2009 al 2017, la società ribatte mettendo sul tavolo lavori di compensazione. La storia è destinata a finire nelle aule del Tribunali. Finalmente un giudice dirà chi avrà ragione e chi avrà torto. Per l’amministrazione comunale i canoni dal 2009 al 2017 ammontano a circa 810mila euro.

Il Comune di Avellino, come riporta il quotidiano online Il Ciriaco,  “ha quantificato in 300mila euro la cifra da riconoscere all’Us Avellino, oltre al manto erboso per altri 114mila euro da riconoscere però solo ad ultimazione lavori nel campo B”.

La società biancoverde, invece, ha sempre sostenuto di aver speso 1 milione e 200mila euro per lavori effettuati al Partenio-Lombardi che erano di competenza comunale e quindi vanno scorporati del tutto.

Il Comune ha deciso di affidare quindi la pratica ai propri legali. Che cercheranno per vie bonarie di trovare un accordo che spinga Taccone a versare nelle casse comunali almeno buona parte del debito accumulato. Ma, conoscendo la storia, la fase di accordo è lontana. Si finirà in Tribunale ma con un rischio serio. Se Taccone non regolarizza, mese per mese, i canoni attuali, rischia lo sfratto. Per il contenzioso del pregresso parleranno le aule dei Tribunali, ma per il presente non ci sono alternative. O si paga, o si rischia la chiusura. Purtroppo.

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