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Saliamo sui gradoni: questo Avellino ha bisogno di noi

L’Avellino ha un arma in più. E ce l’ha nascosta.
Un elemento fondamentale per affrontare la stagione, per spingere alla vittoria i ragazzi di Novellino.
L’Avellino ha un uomo in più e nessuna squadra può trovarlo sul mercato, nessuno può offrirgli un contratto migliore, nessuno può fargli promesse per portarlo via.
L’Avellino ha il dodicesimo uomo e ha l’obbligo di farlo scendere in campo. Anzi, sugli spalti.
Perché quando c’è passione, quando c’è attaccamento alla maglia, quando c’è voglia di sostenere la squadra, non esiste mercato che tenga.
A questo Avellino il dodicesimo uomo serve come il pane. Serve e lo merita.
E’ arrivato il momento di spogliarsi dalle vesti di allenatori, criticoni, DS mancati e opinionisti. E’ arrivato il momento, anche per noi, di togliere quelle da giornalisti. E’ il momento di essere tifosi.
I numeri, i dati, almeno quelli spulciati fino ad ora, fanno male.
Avellino è una piazza che non merita paragoni, non merita numeri confrontati ad altre squadre. L’Avellino è un altra cosa.
E’ ora di mettere da parte le critiche e tornare a far battere il cuore del Partenio.
L’Avellino c’è, ha voglia, è competitivo e l’ha dimostrato.
Ha un gran gruppo, un grande mister, uno staff di categoria e soprattutto ha fame di vittoria.
Questo Avellino ha tutto ciò che serve per permettere di sognare e spetta a noi salire su quei gradoni per spingerlo nella cavalcata, verso quella meta che tutti vorremmo raggiungere. Perché, diciamo la verità, tutti almeno per un momento stacchiamo i piedi da terra e chiudiamo gli occhi immaginando quella lettera che non si può pronunciare.
E allora prendete le bandiere, le sciarpe, i vessilli. Scendete per strada e bussate ai vicini. Prendete per mano i vostri bambini, gli amici, i parenti e correte allo stadio, perché domani si ricomincia.
Si torna su quei gradoni, a cantare, a urlare, ad esultare e a piangere. Si torna a gioire e soffrire e c’è bisogno di tornare a farlo tutti insieme.
Perché questo Avellino, la più bella delle provinciali, per sognare ha bisogno di noi.
Il dodicesimo uomo.

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Un commento

  1. Caro Gianni mi dispiace ma saremo delusi dalle aspettative. Bellissime le tue parole ma sono coniate per un’altra generazione. Questa è la generazione della birra al bar e della pay tv. Altro che 12mo uomo in campo……ciao

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