Diletta Leotta e le foto osè. La showgirl: “Ecco come sono entrati nel mio telefono”

Mattinata in procura quella di ieri per Diletta Leotta. La presentatrice tv è stata ascoltata dal pm Carlo Villani come parte offesa nella vicenda del furto di alcune sue foto private nel settembre 2016. Il presunto hacker, un minorenne, è indagato a Milano. Mentre a piazzale Clodio c’è la parte d’inchiesta sulla ricettazione in carico ad alcune testate online che comprarono e diffusero le immagini contenute nello smartphone della 27 enne giornalista. La star tv catanese era accompagnata dalla sorella Federica, inoltre suo avvocato.
La doppia inchiesta è nata dalla denuncia presentata alla polizia postale dalla presentatrice quando sul web, era il settembre del 2016, cominciarono a circolare una decina di immagini e alcuni filmati che la ritraevano completamente nuda. Si trattava di file che lei conservava nel ‘cloud’ del suo telefono e che avevano esclusiva finalità privata. Appena immesse in rete, foto e video avevano ricevuto decine di migliaia di visualizzazioni nel giro di pochi minuti, divenuti poi milioni in pochi giorni.
La 27enne, che contra 4 milioni circa di followers sui social media, diffuse tramite il suo ufficio stampa un comunicato e questo che segue ne è un estratto che riprendiamo dal Corriere della Sera: “Quello che è successo oggi è estremamente grave. Il telefono portatile di Diletta è stato hackerato e alcune sue foto privatissime di alcuni anni fa, in realtà insieme ad evidenti fotomontaggi, in queste ore sono distribuite in rete da moltissime persone. Diletta ha subito una gravissima violazione della privacy, è molto amareggiata ma nello stesso tempo indignata e pronta a gestire questa vicenda. Il suo pensiero è rivolto a ragazze più giovani, magari meno solide, cercando di condividere la sua esperienza sul fatto che chiunque distribuisce con leggerezza una foto privata magari di un amico, di una fidanzata o di una ex senza chiedere il suo consenso commette un reato”.
A distanza di mesi la Leotta tornò a parlare dell’accaduto: “Rifarei quelle foto ma soprattutto farei più attenzione alle password dei miei account. Sicuramente non è stato un momento bello. Il fatto di essere un personaggio pubblico mi ha dato la forza di reagire con grinta e positività. Se questa reazione forte fosse stata imitata anche solo da una ragazza con una storia simile sarebbe un successo”.
In procura la giornalista ha ricostruito la vicenda al pm Villani che sta approfondendo le singole posizioni dei singoli responsabili delle testate. Alcuni di loro sono iscritti tra gli indagati ma le posizioni sarebbero diverse, da un punto di vista indiziario, tra gli uni e gli altri, dunque ancora bisognose di essere chiarite .
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