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Latina Calcio – Germano: “Con Avellino clima da derby, il Lanusei senza Bernadotto è meno incisivo”

L’Avellino torna a lavorare in vista della gara contro il Latina di domenica prossima, una partita molto sentita per la rivalità tra tifoserie ed ancor più importante per il finale di stagione. L’aria che si respira ad Avellino e a Lanusei è elettrica, entrambe le società vogliono dar il massimo in quest’ultima gara di campionato con la speranza che l’avversario possa compiere quel passo falso fondamentale per l’accesso in Serie C.

Emanuele Germano, direttore sportivo del Latina Calcio, commenta cosi ai nostri microfoni la gara di domenica prossima contro la formazione biancoverde: “Sicuramente le aspettative iniziali erano altre, ci aspettavamo un campionato diverso, me per primo. Per quanto riguarda il nostro girone e come è stata allestita la squadra mi aspettavo di più, sono io il primo responsabile. Dall’arrivo di mister Di Napoli è cambiato l’atteggiamento e sono soddisfatto di quanto fatto. Il mister ha dato un identità importante alla squadra e so che rincorrere non è facile, ha avuto il compito di onorare la maglia fino alla fine.”

Sulla gara contro l’Avellino: “Sicuramente non è una partita come le altre, c’è rivalità fra le due società. Una sorta di derby tra città non confinanti, il clima è questo. È una partita bella sicuramente per chi la giocherà, mi aspetto tanto agonismo. Noi dobbiamo onorare gli impegni fino alla fine, per noi sarà una partita che affronteremo con tante motivazioni. È una partita importante, che vede confrontarsi due società sulla carta ben organizzate”

Eventualità spareggio: “È inevitabile dire che il Lanusei abbia spinto parecchio finora,  arrivando in questo rush finale stanco, mancando Bernadotto il Lanusei ha perso in pericolosità. L’Avellino viene da nove vittorie consecutive, ma prima di parlare di quest’eventualità pensiamo all’ultima gara che si deve ancora giocare. Gli spareggi sono una gara a se.”

Sugli under in Serie D: “Io non sono per la regola degli under, se un giovane è bravo gioca, non c’è bisogno di questa regola. Non capisco perché non si possa fare come in Serie B, ognuno organizza la squadra secondo le proprie necessità, i propri obiettivi, i giovani forti giocano ugualmente. Se andiamo ad analizzare molti under che giocano in Serie D, una volta finita l’età di lega, finiscono a giocare in categorie inferiori, ciò sottolinea che c’è qualcosa che non va. Noi addetti ai lavori ne prendiamo atto e andiamo avanti, penso che ci debba esser la libertà di organizzarsi solitariamente senza obblighi.”


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