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Mondiali 2018 – Sestina inglese, Honda tiene a galla il Giappone, el tigre elimina Lewandowski

Game, set, match: l’Inghilterra batte Panama 6-1. Non c’è storia nella partita giocata a Nizhniy Novgorod, valida per la seconda giornata del gruppo G. La squadra di Southgate vola agli ottavi con un turno di anticipo, trascinata da un Harry Kane in grande forma. L’attaccante del Tottenham segna tre gol (due su rigore) e sale in cima alla classifica cannonieri con 5 reti, superando Cristiano Ronaldo e Romelu Lukaku. Nonostante la pesante sconfitta, Panama può comunque esultare per il primo storico gol in un Mondiale, segnato dal suo uomo più rappresentativo: Felipe Baloy, 37 anni, leader della squadra con oltre 100 presenze in Nazionale. Al 78′ il capitano di Panama devia un cross in spaccata e batte Pickford, facendo scattare la festa dei tanti tifosi panamensi presenti sugli spalti. L’Inghilterra raggiunge il Belgio a quota 6 nel gruppo G, ma ottiene momentaneamente il primo posto per via della migliore situazione disciplinare (ha un’ammonizione in meno): le due Nazionali si contenderanno il primo posto nell’ultima partita della fase a gironi. L’Inghilterra dimostra di avere una grande organizzazione sui calci piazzati: Stones segna due gol di testa sugli sviluppi da calcio d’angolo, dopo le due reti già segnate su palla inattiva nella prima partita contro la Tunisia. Oltre ai due gol su rigore di Kane, il bomber inglese segna un altro gol deviando involotariamente un tiro di Loftus-Cheek al 62′, prima di uscire tra gli applausi di tutto lo stadio. Il tocco di Kane, visto al replay, sembra in posizione irregolare, ma l’arbitro convalida dopo aver consultato il Var. Alla festa del gol si aggiunge anche Lingard, che segna la rete più bella del match con un destro a giro favoloso che termina all’incrocio. L’Inghilterra vince 6-1: un match che ha rappresentato poco più di un allenamento per gli inglesi, mentre per Panama è stata comunque una festa per via del gol storico di Baloy.

A Ekaterinburg, Giappone-Senegal è un vero e proprio spettacolo. Quattro gol, errori dei portieri, giovanissimi che dimostrano di avere il talento per giocare ad alti livelli e calciatori esperti che non si stancano di continuare a stabilire record. O fare gol, come nel caso di Keisuke Honda. La vecchia conoscenza del nostro campionato (al Milan) pareggia i conti a Ekaterinburg in un Giappone-Senegal che è uno show dal primo all’ultimo minuto. Atteggiamento propositivo e grintoso per entrambe, soprattutto per gli africani che sfruttano al 12′ un’incertezza (gravissima) di Kawashima per passare in vantaggio con Sadio Mané, uomo simbolo di una Nazionale che ha un grande atteggiamento, volitivo e di chi vuole, a tutti i costi, portare a casa tre punti per provare a sognare gli ottavi. Entrambi a tre punti, Giappone e Senegal si spartiscono la posta sia nel primo che nel secondo tempo, visto che il Giappone pareggia con Inui, bravissimo a piazzare un destro a giro precisissimo e mortifero per N’Diaye. Uno a uno all’intervallo, sommato all’1-1 al triplice fischio, visti i due gol dei secondi 45′. Ancora avanti il Senegal col primo gol in Nazionale di Moussa Wagué, esterno destro di difesa che trova nella rete il culmine di una partita giocata a livelli altissimi e con grande dedizione, risultando il migliore in campo per distacco. Ma la scena se la prende Keisuke Honda, che sei minuti dopo il suo ingresso in campo (72′) trova il pareggio definitivo che sigilla lo spettacolo di Ekaterinburg, sfruttando un errore in uscita del portiere senegalese N’Diaye. Per Honda è il terzo Mondiale consecutivo a segno, dopo Sudafrica 2010 e Brasile 2014. Giappone e Senegal si appaiano sempre di più in testa alla classifica: 4 punti per entrambi.

La Colombia batte 3-0 la Polonia e resta viva per la qualificazione agli ottavi, che si deciderà nel match contro il Senegal. Mina, Falcao, il talento della Juventus, ma non solo. Anche Rodriguez e Quintero danno una lezione di calcio a una Polonia irriconoscibile e ormai fuori dal Mondiale. Soltanto due opportunità per Lewandowski, l’uomo più atteso. Pochissime contro una Colombia, vispa, attenta e aggressiva. La Polonia gioca bene soltanto nei primi 15 minuti. Poi la Colombia si sveglia, entra in partita e, a quel punto, non c’è più nulla da fare. Al 25′, palla buona per Falcao che va a cercare Cuadrado, ma Piszczek è bravo a salvare l’azione. Tre minuti dopo, c’è ancora spazio per la Colombia: palla a giro di Cuadrado per Falcao che stacca di testa, ma Piszczek lo anticipa di nuovo. La Polonia è visibilmente in difficoltà, anche perché Cuadrado è incontenibile: salta due giocatori e prova a inserirsi in area cercando un tiro-cross, ma c’è la deviazione dei polacchi. E’ soltanto un avviso, prima della rete del vantaggio che arriva al 40′. Su assist di Rodriguez – bravo a finalizzare un’azione nata dall’invenzione di Cuadrado – Mina, solo davanti alla porta, schiaccia di testa l’1-0 e beffa Szczesny che non protegge l’area piccola. Il secondo tempo serve soltanto alla Colombia per mettere in sicurezza il risultato. Ci pensa Falcao, al 70′, con un tocco da fuoriclasse: l’attaccante del Monaco, servito da Quintero, con l’esterno beffa Szczesny e segna il 2-0. Festeggia la Colombia, crolla la Polonia. Ma non finisce così. Al 75′, su un’azione in contropiede impostata da Rodriguez, Cuadrado è velocissimo e segna il tris. Il balletto finale dei colombiani la dice lunga: alla Kazan Arena, per loro, è festa grande.


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