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“Pazza” Sidigas: dal naufragio di Venezia alla “magata” contro Brindisi / l’analisi

Sidigas Avellino - Enel Brindisi
Sidigas Avellino – Enel Brindisi

 

Alzi la mano chi di voi avrebbe mai pronosticato due vittorie in rapida sequenza contro l’Enel Brindisi e ancor prima contro la Granarolo Bologna? La Sidigas Avellino non smette di regalarci emozioni in questo prima parte di stagione che si sta avvicinando al giro di boia. Le restanti tre gare a conclusione del girone di andata contro l’Emporio Milano, Sutor Montegranaro e Grissin Bon Reggio Emilia rappresentano tre appuntamenti da non fallire assolutamente per tener aperto il discorso Final Eight.

Nelle ultime due apparizioni l’aspetto che ha convinto maggiormente degli uomini di Vitucci è la mentalità e, soprattutto, l’energia mostrata dai giganti biancoverdi. A volte gli sono gli episodi a fare la differenza così come gli errori. Ingoiati gli amari bocconi contro il Banco di Sardegna Sassari  e la Montepaschi Siena, la Scandone ha fatto tesoro di questi insegnamenti per trasformarsi nella squadra cinica e dotata di quel killer instinct utile a portare a casa due vittorie difficilmente pronosticabili.

Una delle certezze di questo gruppo si chiama Kaloyane Ivanov: i cinquanta punti realizzati contro le Vu nere e l’Enel lo rende un pilastro insostituibile nelle alchimie tattiche del suo coach. Nel secondo tempo le sue sportellate sotto il canestro avversario sono la fotografia di un Avellino che, prendendo in prestito le parole di Cavaliero nel dopogara: «Non abbiamo mai mollato  anche se il pubblico ad un certo punto aveva smesso di crederci». Il cecchino triestino è stato l’autentico protagonista di un “pomeriggio da leoni” al Paladelmauro con quel sottomano di  mancina che ha mandato in visibilio i circa tremila spettatori più addetti ai lavori presenti nel catino di contrada Zoccolari. Cavaliero ha svolto al meglio delle sue possibilità l’antico ruolo di regista (che ricopriva stabilmente agli inizi della sua carriera a Trieste), nascondendo bene l’assenza di capitan Spinelli, out per l’influenza. In crescita c’è lo sloveno Lakovic, autore di un’altra buona prestazione dopo quella all’Unipol Arena di domenica scorsa. Che il play di Lubiana fosse in giornata positiva lo si è capito dalle due triple piazzate nel primo quarto prima che la terna arbitrale gli sanzionasse iI quarto fallo dopo soli 7’ di gioco.  Ma la sua reazione nella ripresa, quando Vitucci lo ha tenuto per gli interi 20’, è risultata decisiva nella rimonta contro una Brindisi volata addirittura a + 15. Lakovic, come dichiarato da Vitucci in sala stampa, soffre ancora per i problemi al tendine ad entrambe le gambe ma rivedere sul parquet il regista ex Barcellona col volto così determinato non può che far ben sperare all’intero popolo biancoverde.

Chi finisce dietro alla lavagna è ancora una volta Jeremy Richardson, accompagnato per l’occasione dal compagno di reparto Jarvis Hayes. Il primo è apparso poco intraprendente in fase offensiva mentre in difesa emergono le note dolenti: i suo problemi di tenuta difensiva dell’1vs1 rappresentano l’anello debole della catena difensiva della Sidigas (stesso problema dicasi per Lakovic). A Vitucci e il suo staff tecnico il compito di rigenerare un giocatore lontano parente di quello apprezzato nella scorsa stagione.

Poco incisività in attacco è un punto su cui dovrà lavorare, invece, Jarvis Hayes. L’ex ala dei Nets si adatta (ma con visibili difficoltà) al ruolo di “4” tattico preparato da Vitucci. Un esperimento ben riuscito soltanto in occasione della vittoria casalinga contro la Vanoli Cremona. Il suo 0/7 al tiro ha destato qualche perplessità tra i presenti. Lo scorso settembre era stato presentato come un possibile “crack” in attacco. Del suo talento ne abbiamo avuto prova solo nel ko casalingo contro Pesaro alla prima giornata. Che la gara di Milano possa rappresentare un inversione di tendenza, o meglio la svolta, per la 10° scelta del draft Nba 2013? “Lo scopriremo solo vivendo” cantava il grande Lucio Battisti.

Davide Baselice

 

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