NEWS

Scandone, dopo il ko di Reggio Emilia, rischiano tutti, Vitucci compreso

Se c’è una cosa da salvare nel naufragio di Reggio Emilia sono i tifosi. Ancora una volta unici e forse troppo umiliati ed amareggiati per lasciarsi andare a forme di protesta anche plateali. Hanno abbandonato prima il PalaBigi quasi ad ufficializzare la propria protesta nei confronti di una squadra senza cuore e senza grinta.  Ma adesso qualcuno dovrà tutelare il loro amore. E decidere. Tutti sul banco degli imputati. Da Nevola a Vitucci che questa squadra l’hanno voluta, ai cestisti stessi. Il coach ha sempre cercato il giusto equilibrio. E’ stato voluto dal patron che per prenderlo si è persino sobbarcato il buy-out da Varese (centomila euro sull’unghia senza batter ciglio senza contare la buonuscita di Pancotto). E poi Nevola. Bisogna decidere. Il tempo delle attese è finito. Il primo obiettivo è andato a farsi benedire. Altro che final-eight. Si resta a casa a meditare e lavorare. Ma con un roster diverso. Perchè il campionato continua ed Avellino che ha speso tanto e male. E va accertata la responsabilità.  Uno tra Hayes e Richardson farà le valigie: in due hanno deluso le aspettative. e uno tra Biligha e Dragovic sarà tagliato per trovare magari un lungo dall’esplosività verticale perchè Ivanov e Thomas per quanto forti non saltano nemmeno a spingerli con un carrello elevatore. E allora quando l’amarezza e la rabbia di De Cesare saranno smaltite ci sarà spazio per i processi. Quelli a caldo non portano mai molto lontano. Per ora resta l’indifferenza dei tifosi che rischiano di allontanarsi. E’ una società che ha lavorato bene e troppo dietro le scrivanie sotto un punto di vista del marketing, dell’organizzazione societaria e del marketing. Ma poco sul parquet. E gli infortuni adesso non possono più costituire un alibi. Nè per Nevola, nè per Vitucci, nè per i cestisti. Vedere la Scandone, specie fuori casa, imbarcare acqua come una squadra di dilettanti fa male. Fa male a tutti. E i tifosi, sotto questo aspetto, vanno tutelati.

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Pulsante per tornare all'inizio